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Leone e le elezioni Fidal: battaglia in tribunale

 
Roberto Longo

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Roberto Longo

Leone e le elezioni Fidal: battaglia in tribunale

Il pugliese escluso dalla corsa alla presidenza: sentenza il 23 agosto

Giovedì 15 Agosto 2024, 13:20

Quando il gioco si fa duro i duri cominciano a giocare. La frase storica di un film cult degli anni ‘70 sembra calzare a pennello nella contesa che, da qualche settimana, si è aperta tra l’attuale leader della Fidal, la Federazione italiana di atletica leggera, l’ex campione del mezzofondo, Stefano Mei, ed il suo unico contendente, il numero uno dell’atletica «made in Puglia», Giacomo Leone.

L’ANTEFATTO In tempi di elezioni nazionali e di rinnovo delle cariche federali, in programma a Fiuggi il prossimo 8 settembre, è partito da tempo il confronto elettorale tra i due rivali, a proprio modo entrambi impegnati a cercare consenso da Aosta a Palermo. Inseguendo un sogno ancestrale, quello di provare a guidare il movimento azzurro, il 50enne maratoneta di Francavilla Fontana, da otto anni alla guida dell’atletica pugliese, lo scorso 29 luglio, in conferenza stampa ha presentato ufficialmente a Roma la propria candidatura alla poltrona di Mei presentando contestualmente la sua squadra nella quale appare anche il nome di Gabriella Dorio, campionessa olimpica dei 1.500mt alle Olimpiadi di Los Angeles 1984, oltre a diverse figure di alto profilo. Lo ha fatto a modo suo, animando con parole semplici un intervento appassionato diretto al cuore delle società. «La Fidal siamo noi - disse nell’occasione - sono i tecnici, gli atleti, i custodi, i dirigenti, l’atletica altrimenti non va avanti».

COLPO DI SCENA Una contesa come tante, un normale scontro elettorale al quale abbiamo assistito innumerevoli volte nel corso della recente storia sportiva italiana e non solo a livello di federazioni sportive. Invece il 1° agosto la doccia fredda: alle 12 dello stesso giorno la Fidal pubblica i nominativi dei candidati alle prossime elezioni ed il nome di Leone non c’è. Una pec arrivata dalla segreteria generale lo informava della sua esclusione senza giustificare alcuna motivazione, ad oggi ancora sconosciuta, a sentire lo stesso Leone che dichiara di essere certo che questa esclusione non possa essere frutto di giochi di potere, convinto che la Federazione abbia bisogno di un sereno e civile confronto e di una grande dose di democrazia e che le elezioni debbano rappresentarne il punto più alto. La giornata si chiuse con la promessa di rendere pubbliche le motivazioni di quanto accaduto non appena queste sarebbero state rese note.

Ventiquattr’ore più tardi, presentata la richiesta di accesso agli atti, Leone rimane in attesa di conoscere le ragioni della sua esclusione che considera un atteggiamento inaccettabile che mina alle basi le elezioni programmate per l’8 settembre e rimangono in piedi due ricorsi presentati al tribunale federale ed a quello amministrativo regionale del Lazio (per quest’ultimo la discussione è prevista soltanto il 4 settembre). Leone, su una nota piattaforma social usa toni ora perentori e si fa più deciso ma il tempo passa e, secondo lui, si restringono i diritti democratici dei candidati e invoca l’intervento del Coni e del Ministero dello Sport.

IL TRIBUNALE FEDERALE Il 5 agosto, a seguito del ricorso presentato al tribunale federale, arrivano le motivazioni dell’esclusione che rimangono secretate ed al vaglio dei legali della compagine guidata da Leone, che si dice anche in questa occasione convinto che non ci sia una strategia politica indirizzata alla sua esclusione elettorale e si dichiara convinto che, presto, la sua persona potrà essere riammessa alla competizione elettorale che potrebbe riformulare il governo nazionale della Fidal e non solo. Il 13 agosto, al termine dell’udienza resasi necessaria, il tribunale federale rigetta le eccezioni d’inammissibilità alla candidatura di Leone presentate dalla Fidal e fissa l’udienza, probabilmente decisiva e chiarificatrice, alla data del prossimo 23 agosto. Leone preferisce non costituirsi in giudizio, rimane in silenziosa attesa ma appare deluso che alla data attuale la situazione sia ancora ricoperta da una coltre, a suo dire, inspiegabile ed ingiustificata. La competizione si concluderà nelle aule del tribunale federale, bisognerà attendere ancora qualche giorno per capire come andrà a finire.

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