Giovedì 27 Novembre 2025 | 18:42

All’Opera di Roma il mondo sonoro e morale di Wagner

All’Opera di Roma il mondo sonoro e morale di Wagner

 
Alessandro Salvatore

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Alessandro Salvatore

All’Opera di Roma il mondo sonoro e morale di Wagner

Giovedì 27 Novembre 2025, 12:02

Torna a Roma, dopo mezzo secolo di silenzio, il Lohengrin di Richard Wagner, e lo fa come un’apparizione attesa: un cavaliere che riemerge dal mito per inaugurare la nuova stagione dell’Opera. Oggi la prima dell’opera sarà raccontata anche in tv, in differita su Rai 5 alle 22.20, con l’introduzione di Veronica Pivetti, quasi un prologo destinato a sciogliere lo spettatore dentro l’atmosfera febbrile del teatro.

A guidare questa rinascita wagneriana è Michele Mariotti, direttore musicale della casa romana, che, insieme al regista Damiano Michieletto e al tenore Dmitry Korchak, affronta per la prima volta il mondo sonoro e morale di Wagner. L’ensemble vocale è di quelli che si ricordano: Jennifer Holloway come Elsa, fragile e luminosa; Clive Bayley nei panni di Heinrich; Tómas Tómasson e Ekaterina Gubanova come la coppia oscura Telramund-Ortrud; Andrei Bondarenko messaggero del re. Il tutto sostenuto dal Coro diretto da Ciro Visco e da un impianto scenico creato dal consueto team di Michieletto: Paolo Fantin, Carla Teti e Alessandro Carletti, con la drammaturgia di Mattia Palma. Un lavoro corale, nato in coproduzione con Valencia e Venezia.

Sul palco rivive la leggenda che nel 1850, a Weimar, Liszt portò alla prima: Elsa di Brabante, accusata ingiustamente, trova salvezza nell’arrivo del cavaliere sul cigno. Ma quel patto - non chiedere mai chi egli sia - è il fragile asse dell’intero dramma. Quando il dubbio incrina la fiducia, la rivelazione diventa condanna e Lohengrin scompare così come era arrivato: lasciando dietro di sé bellezza, ferita e un senso di mistero che il pubblico romano attendeva da cinquant’anni.

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