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Dal Petruzzelli al Salento: il ricordo di Pippo Baudo e del suo amore per la Puglia

Dal Petruzzelli al Salento: il ricordo di Pippo Baudo e del suo amore per la Puglia

 
Nicola Morisco

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Nicola Morisco

Dal Petruzzelli al Salento: il ricordo di Pippo Baudo e del suo amore per la Puglia

Gianni Ciardo: «Con lui avevamo un legame di forte amicizia, gli devo la carriera televisiva. Artista unico e uomo di cultura»

Lunedì 18 Agosto 2025, 11:41

Pippo Baudo, il re dei presentatori della televisione italiana, nonché grande talent scout e inventore di indimenticabili programmi tv, ha sempre avuto nel cuore il Sud e, in particolare, la Puglia e il teatro Petruzzelli. «È una regione che mi è molto cara, qui ho lavorato tantissimo in passato e l’ho girata in lungo e in largo. Il teatro Petruzzelli, Alberobello, il Salento e il Barocco leccese sono solo alcune delle rare bellezze di questa terra. Quando penso a Bari e alla Puglia, mi viene in mente un grande impresario come Enzo Zambetta, aveva inventato il Cantapuglia, che mi ha permesso di scoprire artisti come Gianni Ciardo e tanti altri talenti pugliesi, come Bianca Guaccero».

Sono le parole di Baudo, rilasciate il 22 aprile 2018 in un’intervista alla “Gazzetta”, in occasione della sua premiazione alla nona edizione del Bif&st con il Federico Fellini Platinum Award «Artistic Excellence», anticipata da una masterclass sul cinema in un Petruzzelli gremito, che offrì anche un grande abbraccio sul palco con l’amico Gianni Ciardo. Baudo, scomparso sabato 16 nella sua casa romana all’età di 89 anni (era nato il 7 giugno 1936 a Militello in Val di Catania), ha rappresentato una figura centrale nella storia della televisione italiana, soprattutto dal secondo dopoguerra in poi. È stato uno dei conduttori più longevi, versatili e influenti della Rai, e il suo nome è praticamente sinonimo di spettacolo televisivo in Italia. In sintesi, Baudo è stato un pilastro della cultura popolare italiana. Ha contribuito a costruire l’identità della televisione pubblica, promuovendo musica, spettacolo, talento e italianità.

Il legame con la nostra regione, comunque, è stato molto solido, a cominciare dalla registrazione di un programma radiofonico Rai che Baudo conduceva nell’allora Casa del Soldato di Bari (un cinema, ormai dismesso da decenni, nel quartiere Madonnella), negli anni ‘70. Le sue presenze nella nostra terra divennero sempre più frequenti grazie alla collaborazione con l’impresario e amico Enzo Zambetta e il suo Cantapuglia. In quella manifestazione immancabile era anche la presenza di Gianni Ciardo, con cui Baudo aveva stretto una grande amicizia.

«Oltre all’amicizia vera che ho vissuto con Pippo – ricorda l’attore e comico barese – voglio affermare che tutta la televisione che ho fatto la devo a lui. Avendolo frequentato molto, posso dire che Pippo era un pozzo di bellezza e cultura che trasmetteva a tutti, tanto da farne un artista unico, pulito e vero. Con lui non ho mai litigato. Per parlare di lui, bisognerebbe riempire tutte le pagine della Gazzetta, e non basterebbe».

Parlando del primo incontro con Baudo, avvenuto nel 1983, Ciardo ricorda: «Ero in giuria alla Fiera del Levante per il concorso di Miss Italia e il patron Zambetta mi chiese di salire sul palco e salutare il pubblico. Lo feci, ma mentre intrattenevo la gente vidi in fondo alla platea per la prima volta Baudo di persona. Scesi dal palco e Pippo si avvicinò e mi disse: “Tu domenica vieni con me a Domenica In...”. Risposi: “Sì, vengo. Ma perché? Che ho fatto?’ Lui mi disse: “Tu non hai bisogno di fare qualcosa, sii quello che ho visto poco fa”. E di lì per me è iniziato tutto. L’ho sentito qualche giorno prima della sua scomparsa. Quando ci sentivamo, dimenticavamo di essere due mestieranti dello spettacolo, diventando improvvisamente due anziani ragazzi che prendevano in giro tutti quelli che credevano di essere grandi». Nella sua lunga carriera artistica, Baudo è sempre stato legato alla nostra terra con regie liriche, presentazioni di spettacoli in ogni angolo della regione, oltre all’immancabile tv.

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