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Levante For, Cristina D'Avena regina di Bari: «Le mie sigle per un pubblico di tutte le età, non mi annoio mai»

 
Bianca Chiriatti

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Bianca Chiriatti

Levante For, Cristina D'Avena regina di Bari: «Le mie sigle per un pubblico di tutte le età, non mi annoio mai»

L'iconica cantante simbolo dei cartoni animati sarà sul palco della Fiera nella seconda giornata, domenica 25 maggio, insieme ai Gem Boy: «Sono contenta di non avere un'erede artistica in Italia». In ogni concerto un ricordo per Alessandra Valeri Manera

Venerdì 23 Maggio 2025, 07:00

13:03

BARI - Se la Fiera del Levante di Bari grazie a Levante For si trasforma in tempio della cultura pop, di sicuro Cristina D'Avena ne è l'assoluta regina. La cantante simbolo delle sigle dei cartoni animati più famosa della tv sarà sul palco della manifestazione insieme ai Gem Boy per il gran finale, domenica 25 maggio. Ma per gli appassionati di cosplay, fumetti, manga e collezionismo, quello in arrivo sarà un weekend imperdibile. Infatti si apre domani, 24 maggio, la rassegna - giunta alla terza edizione - organizzata da Nuova Fiera del Levante, e che ospiterà, oltre a Cristina, anche Giovanni Muciaccia, volto storico di Art Attack, Chef Hiro, pronto per un cooking show dal vivo, Ernesto Marciante, creator e musicista che proporrà una lezione-concerto live, Chiara e Mattia Fabiano, voci italiane di Stranger Things e Mercoledì, e molti altri.

Non solo: previsto anche l’annullo filatelico speciale di Poste Italiane in occasione dei vent’anni del «Winx Club», un Funko Pop esclusivo con bollino ufficiale, edizione unica in Europa, e talk in collaborazione con Mensa Italia, l’associazione internazionale che riunisce le persone con QI più elevato. I biglietti sono disponibili su VivaTicket e nei giorni della fiera acquistabili all’Ingresso Agricoltura (viale Vittorio Emanuele Orlando). La «Gazzetta» ha raggiunto l'ospite più attesa, Cristina D'Avena: la intercettiamo mentre è in viaggio. Prima di venire a Bari, infatti, il tour tocca Trapani e Reggio Calabria: «La Puglia però per me è una seconda casa - racconta - una parte della mia famiglia e dei miei amici vive a Gallipoli, il mare del Salento è meraviglioso, tutti i ricordi di me da ragazzina sono qui».

In giro su e giù per l'Italia da tutta la vita con le sue sigle: qual è il segreto per non stancarsi?

«Amo questo lavoro, non ne posso fare a meno. Io sono questa: le mie canzoni fanno parte di me, ho iniziato a tre anni e non ho mai smesso. Anzi, più che un lavoro rappresenta proprio ciò che sono: mi piace, lo faccio senza problemi, anche i chilometri non li sento».

Il suo pubblico di affezionati è quello che è cresciuto con quei cartoni: i più giovani vengono a sentirla cantare?

«Dipende sempre dalle location. Se vado nelle piazze il pubblico è misto, ci sono genitori con bambini, ragazzini. Poi chiaramente in discoteca e nei club il pubblico è giovane, sono quelli cresciuti con le canzoni degli anni 2000, "Rossana", i "Pokemon", "All'Arrembaggio", "Doraemon". Abbracciando poi tutte le età, io mi diverto molto, e cambia sempre l'atmosfera, che sia una pista, un dj set, un concerto acustico, non ci si annoia mai».

Anche a Bari sarà accompagnata dai Gem Boy, la band conosciuta per le versioni delle sigle reinterpretate in modo ironico. Quando avete iniziato a cantare insieme era previsto un sodalizio così lungo?

«La cosa era nata per finire lì: organizzammo un concerto a Bologna, al Roxy Bar, e il tripudio fu inimmaginabile: c'era gente arrampicata sugli alberi pur di vederci. Allora ne facemmo un secondo, e la risposta fu ancora più grande. Ne nacque un piccolo tour, doveva durare sei o sette mesi. Era il 2006: sono passati quasi vent'anni e non abbiamo mai smesso di cantare insieme».

Almeno in Italia, Cristina D'Avena non ha un'erede, nessuna è diventata iconica come lei nel mondo delle sigle tv. È contenta?

«Moltissimo! Egoisticamente parlando, non posso che esserne orgogliosa. In Francia invece, per esempio, c'è una "Cristina", una cantante diventata famosa con questo tipo di musica, anche lei canta da tanti anni».

Tra poco sarà il primo anniversario della scomparsa di Alessandra Valeri Manera, sua storica paroliera e autrice...

«Da quando è venuta a mancare le dedico sempre una sigla durante i miei spettacoli. Non mi importa se il concerto prende una piega diversa: io devo assolutamente perdere due minuti a ricordarla, perché lei ha fatto tantissimo per me. Indimenticabile».

Togliendo «Kiss Me Licia», anche perché lei stessa ha interpretato Licia nella trasposizione televisiva del cartone, ci sono sigle che ancora oggi a distanza di anni la emozionano particolarmente? Quelle che proprio le piace cantare?

«Mi viene in mente subito "Occhi di Gatto". Poi "Sailor Moon", che adoro. E "L'Incantevole Creamy": quelle canzoni mi appartengono, prestavo la voce a Creamy anche per tutte le canzoni all'interno della serie».

Le confesso una cosa: la sigla preferita di chi scrive non l'ha quasi mai cantata dal vivo. È «Curiosando nei cortili del cuore», anime di fine anni '90, sulla falsariga di «Piccoli problemi di cuore»...

«Me la stanno chiedendo in tanti! Mi sa che dovrò cominciare a inserirla in scaletta».

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