Due cinquantenni che si comportano come i ventenni che sono stati, accapigliandosi ed entrando costantemente in una competizione giocosa che nasconde però antiche ruggini e rancori. È l’incipit del terzo film da regista di Fabio De Luigi 50 km all’ora, rivisitazione italiana del tedesco campione d’incassi 25 km/h, che oggi esce in anteprima assoluta streaming in italiana su Prime Video.
Rocco, lo stesso De Luigi, e Guido (un pirotecnico Stefano Accorsi in salsa emiliana) sono fratelli, ma non potrebbero essere più diversi: Rocco è un «animale domestico» che ha sempre vissuto accanto a quel padre rancoroso e polemico che ha allontanato da casa la moglie, e di conseguenza anche il figlio minore Guido, che se ne è andato invece per il mondo a fare il «manager del divertimento» sulle navi da crociera. Tanto Rocco è silenzioso, pacato e timoroso, quanto Guido è chiassoso, incontenibile e spericolato.
Trent’anni dopo la sua partenza, Guido torna sulle natie colline dell’Emilia-Romagna per partecipare al funerale del padre, che gli ha lasciato una lettera di commiato in cui gli chiede di andare a spargere le sue ceneri sulla tomba della madre, nel cimitero di Cervia. I due fratelli partiranno così per questa insolita missione, e lungo la strada - fra un battibecco e l’altro - scopriranno di avere ancora molto in comune, e qualche segreto da rivelarsi (o no) a vicenda.
Il risultato finale di 50 km all’ora è quello di una nuova strada comica autoriale lanciata da De Luigi, che strizza l’occhio al trio di assoluta sicurezza Aldo, Giovanni e Giacomo.