L’esibizione della band «The Jimi Hendrix Experience» sull’isola dell’arcipelago hawaiano di Maui, e la storia della leggenda della chitarra Hendrix che è letteralmente intrappolato nelle sessioni di incisione dello sfortunato lungometraggio Rainbow Bridge prodotto dal controverso manager Michael Jeffery. Le racconta il film documentaristico Music, Money, Madness. Jimi Hendrix Live in Maui che va in onda stasera alle 22.55 in prima visione su Rai 5.
Nell’estate del 1970 Michael Jeffery, il manager che aveva sostituito Chas Chandler alla guida della carriera di Jimi Hendrix aveva seri problemi di liquidità e quindi contattò la Reprise Records del gruppo Warner, con l’idea di un film «giovanile», offrendo come contropartita la colonna sonora di quel film, con musica di Jimi Hendrix. Ma Rainbow Bridge il disco, uscito postumo dopo la morte di Jimi nel 1971, avrebbe contenuto materiale raffazzonato, preso da registrazioni di studio del 1968/69 e ‘70, con un solo brano dal vivo.
Si dice, tra l’altro, che Jeffery avesse fatto sparire grandi quantità di denaro, per farle confluire sui propri conti correnti, e - ma non è mai stato provato – fosse coinvolto anche nella morte di Hendrix. L’argomento è stato dibattuto in vari libri e mai risolto, anche perché Jeffery morì anche lui in un disastro aereo in Francia nel 1973.
Il film racconta tutto il caos di un management e di un artista allo sbaraglio, a pochi mesi dalla morte di uno dei musicisti più influenti del Ventesimo secolo.