Lo scrittore Edoardo Camurri, nell’introdurre Walter Chiari, protagonista dei Grandi della Tv, in onda oggi alle 17.30 su Rai Storia, lo definisce «Matto e esagerato come i veneti, entusiasta e generoso come i milanesi, solare ed espansivo come i pugliesi… ».
Alle radici del cabarettista del Novecento c’è la Puglia, in quanto sua mamma Enza era una maestra di Andria e suo padre Carmelo, funzionario della Polizia, era nato ed aveva vissuto a Grottaglie. Proprio nel quartiere delle ceramiche della città tarantina, il 30 agosto nel 1991, a 4 mesi dalla sua scomparsa, Chiari tenne l’unico suo show che viene ricordato per il suo memorabile gesto con le scarpe in mano durante la performance, come atto di riconciliazione con le origini, dopo un rapporto conflittuale a causa di equivoci e litigi.
Nel corso della puntata di Rai Storia, che viene trasmessa a 5 giorni dal centenario della nascita, viene riproposto Walter Chiari, l’altro italiano, accompagnato da altri momenti della carriera. A seguire, dalle 19.30 alle 20 verrà trasmessa la versione integrale del celebre sketch del «Sarchiapone», nel quale Chiari tira fuori la sua comicità col personaggio di un viaggiatore in una cabina del treno che finge di essere competente di animali, come la strana creatura che si trovava nella scatola di un compagno di bordo, Carlo Campanini, che la definiva «Sarchiapone americano».
Quel termine figlio della lingua napoletana divenne popolare in Italia grazie alla gag. E proprio «Sarchiapone» è il nome dell’unico concorso per talenti comici in memoria di Chiari, che dal 1991 si tiene ogni anno a Cervia. Ad idearne la simbolica statuetta è il regista e attore di Grottaglie Alfredo Traversa.