MELPIGNANO (Lecce) - Primi arrivi a Melpignano in vista del Concertone di domani della XXVI edizione della Notte della Taranta.
Oltre alla maestra concertatrice, Fiorella Mannoia, ci saranno Arisa e Brunori Sas. L’altro big del Concertone, Tananai, arriverà solo nel tardo pomeriggio.
Accompagnata dai fedeli barboncini Titti e Nino, disponibile e gentile, Arisa si è concessa a fotografi e giornalisti, ma si è intrattenuta soprattutto con la gente. In particolare con l’appuntato dei carabinieri della stazione di Corigliano d’Otranto, Antonio Miggiano di Nociglia, col quale ha condiviso argomenti legati alle tradizioni culturali e musicali del Sud.
Brunori Sas si è espresso sui due brani che interpreterà domani sera. «Quello in arbesh mi è più congeniale, ma ce la farò anche con l’altro in griko».
In apertura di conferenza stampa, il ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano, nel videomessaggio inviato agli organizzatori, ha tra l’altro detto che “La Notte della Taranta” è uno degli eventi più importanti d’Europa” ed ha pure ricordato, che da giornalista non ha mai mancato di mandare in onda nei notiziari, servizi sul grande evento salentino.
«L'identità è rispetto per se stessi, senza aderire a quello che va di moda. E io credo che la Notte della Taranta sia una delle testimonianze più importanti del mantenimento dell’identità e dell’orgoglio per le proprie radici», ha invece sottolineato Arisam superospite del concertone. «L'amore con cui le persone vengono a correggerti» nella pronuncia dei testi salentini «può sembrare una cosa così ma in realtà significa che ti vogliono far capire chi sono», ha aggiunto l’artista evidenziando che «la gente vuole che tu entri davvero nella sua cultura e questa è una cosa bellissima».
«L'anno scorso - ha aggiunto - ho visto La Notte della Taranta sui social e ho detto: Mamma mia che spettacolo incredibile, quanto mi piacerebbe farlo. Poi il destino mi ha portato qui».
Arisa interpreterà Ferma Zitella che «ha un’atmosfera un pò più simile alle mie ballate sentimentali», ha specificato la cantante, e Lu Ruciu de lu mare, brano che «mi fa ribollire il sangue e che mi piace anche condividere con i ballerini: abbiamo lavorato tanto insieme la coreografa Francesca Romana Di Maio che è stata veramente incredibile». «Non prometto niente - ha concluso -però mi impegnerò molto, ce la metterò tutta a costo di stramazzare al suolo».
Poi è stata la volta della maestra concertatrice, Fiorella Mannoia. «Questa è una taranta pensata al femminile, la taranta è femmina. Non c'è bisogno di pensarci tanto - ha detto la cantante - perché il fenomeno della pizzica è un fenomeno soprattutto al femminile. Purtroppo i fatti di cronaca di questo momento, renderanno "Fimmine fimmine" una canzone molto più toccante».
«Abbiamo lavorato tanto sugli arrangiamenti, perché di musica si sta parlando, per cui la difficoltà sta nel toccare queste canzoni popolari, non svilirle, lasciando l’impronta popolare e riuscendo a mettere dentro degli elementi moderni», ha aggiunto spiegando che «in questi nostri arrangiamenti- e in questo devo dire che Carlo Di Francesco e Clemente Ferrari hanno messo dentro tradizioni arabe, tutte le tradizioni che poi sono passate nel nostro Sud Italia. Per cui si sentiranno atmosfere anche di altri Paesi: il ruolo della musica è questo».
«La cosa che mi ha tanto stupito dei miei ospiti è che nessuno ha voluto cantare canzoni sue, cioè hanno voluto tutti cantare le canzoni della tradizione poi magari qualcuno, ci ha messo, ci abbiamo messo, in mezzo dei ritornelli per ripercorrere anche le loro canzoni», ha annunciato Mannoia sottolineando che è un festival della tradizione e non bisogna perdere le nostre radici perché poi vedo che la cosa più importante è che davanti a noi ci sono tanti giovani, per cui questa cosa si sta tramandando di generazione in generazione».
E l'assessore allo Sviluppo economico della Regione Puglia, Alessandro Delli Noci, coglie l'occasione per rilanciare l'idea. «Avere il riconoscimento dell’Unesco ci consacrerebbe nel tempo e dobbiamo lavorare su questo». «L'Unesco - ha continuato - valorizza anche la creatività immateriale e dobbiamo impegnarci, serve anche uno sforzo economico importante ma sarebbe un riconoscimento che ci consacrerebbe nel tempo».
Nel corso della conferenza stampa è stato mostrato anche un piatto di ceramica realizzato con il logo del Ragno Tarantolato dagli artigiani di Cutrofiano. Un modo discreto di placare le polemiche per la mancata menzione della ceramica cutrofianese nei video che verranno proiettati sul mega palcoscenico del Concertone.