Stamane alle 10.55, all’interno di Melverde su Canale 5, grandi protagonisti sono il pane, la carne al fornello, la maiolica e la gravina di Laterza (Taranto). La trasmissione, di cui è autore Luca Liberati, condotta da Edoardo Raspelli, per la regia di Giancarlo Valenti, nasce da un’idea di Giacomo Tiraboschi.
Si comincia con il pane, lavorato con semola di grano duro, sottoposto a una lunga lievitazione e una lenta e profonda cottura in grandi forni alimentati con legno di quercia. Poi i «fornelli»: per tradizione locale ogni macelleria ha nel retro un forno a legna, chiamato appunto «fornello». L’abitudine dei laertini è quella di recarsi in macelleria, acquistare la carne ma, anziché portarla a casa, se la fanno cucinare direttamente in macelleria, che di solito ha anche degli spazi per consumarla appena cotta.
Risale al 1500 la tradizione della lavorazione della maiolica laertina, una terracotta che viene smaltata e decorata a mano. Arte presente anche in grandi musei come l’Hermitage di San Pietroburgo. Questa valorizzazione degli antichi mestieri (fornaio, macellaio, artigiano della maiolica), che Canale 5 fa conoscere, è stata voluta negli anni scorsi da Giuseppe Cristella, sindaco dell’epoca.
Sulla tavolata finale imbandita nel «Vecchio Frantoio» trionfano il pane di Laterza in pezzature di varie dimensioni, a focacce, friselle condite, taralli e tarallini, carni varie crude e cotte, marri e involtini impiattati e accompagnati da contorno, pani ripieni di verdure, puré di fave e cicoria, callaredda (carne di agnellone e verdure), ricotta acida, mozzarelle, formaggi, salumi, cornaretti (peperoncini fritti) e altre delizie della cucina tipica.