Era un tempo, e lo è stata a lungo, un tripudio di colori. Frutta e verdura in bella mostra, venditrici sorridenti e un allegro brusio caratterizzavano Piazza Mercato, pieno centro storico, un piccolo fazzoletto che aveva ancora il profumo dell’antico con la sua artistica copertura in ferro stile liberty. Macellerie, drogherie e salumerie completavano il coreografico quadro. Che non c’è più. Il fascino non alberga qui da un pezzo, da quando, sventrato il mercato, la piazza è diventata un’altra cosa. Nel 2002 fu posta una struttura in acciaio «a moduli» che mai piacque ai cittadini foggiani.
La si chiamava «il trenino» quella piazza, ma il fischio di partenza non ci fu mai. E pensare che doveva essere, nelle intenzioni, un centro polivalente che ospitasse iniziative culturali; si trasformò in breve in luogo di degrado e di abbandono. Seguì poi una rinascita grazie alla Fondazione Monti Uniti di Foggia – all’epoca dei fatti Fondazione Banca del Monte di Foggia – che con una maestosa opera di riqualificazione dette nuova linfa a quell’arteria che molti commercianti avrebbero voluto ibrida; di giorno, come ai tempi, un pulsante mercato e, di sera, momenti culturali e di svago.
Fin qui la storia di un pezzo di Foggia con i suoi (in)evitabili alti e bassi; ma niente a che vedere con la cronaca da brivido di questi giorni. Sembra una serata come tante, ma non lo è: una gang – ci sono anche due minorenni – accerchiano un quarantenne e lo pestano a sangue. Volano calci, sputi, persino una sedia in testa e, come se non bastasse, i più brutali spengono una sigaretta sul corpo della vittima. Solo la prontezza di un esercente evita la tragedia. La risposta è forte e immediata: la gang viene arrestata e il messaggio del Questore Ferdinando Rossi suona forte e chiaro. Supporto della società civile, altrimenti è tutto inutile, e appello alle famiglie; che siano più vigilanti per evitare eccessi di violenza ingiustificabili.
Senza ombra di dubbio la squadra Stato è ben più di una falange compatta sul territorio, e ciò va ribadito forte e chiaro sempre; a maggior ragione nel caso di specie, visto che l’intervento della forze dell’ordine è stato tempestivo e ci auguriamo vada a fiaccare altre malsane intenzioni violente. Solidarizziamo con la vittima che era solo da pochi giorni a Foggia e gli auguriamo ogni bene. Quanto a noi, non possiamo non sentirci nostalgici di quel mercato che fu, pieno di pomodori e frutti di stagione, quando questo tipo di violenza non sapevamo neanche cosa fosse.