Allo scoccare di questa primavera, ho cercato di sconfinare dentro i paesaggi più evocativi del nostro passato rurale. E così, la stagione delle passeggiate nella bella luce che vira dentro improvvise fioriture è cominciata nei viottoli di campagna che caratterizzano Contrada Malcandrino.
Si va nel Salento più suggestivo e genuino, rimasto così fedele al suo volto novecentesco da straniare il senso del tempo in queste mattinate in cui il sole scalda e tutto è appena rinato e spinge nel buio della terra per generare qualcosa di inedito e lasciarci riscoprire tutte quelle dimore storiche, ville di campagna, antiche chiesette aperte per i pellegrini in segno di devozione dopo un ex voto, quelle grandi case che appaiono come miraggi, ma ancora solidi e imponenti, alla fine di un viale, dietro un muretto a secco o un prato di acetoselle in giustapposizione con la policromia di una gazza ladra che tenta di catturare il lucore bagnato che tutto sfiora, grazia sovrabbondante, e trasfigura. Se avete voglia di sentire il velluto tra le vertebre, concedetevi di fare un piccolo viaggio in questa contrada non troppo distante da Lecce e che riammaglia gli ampi appezzamenti di terreno e le tenute delle famiglie che caratterizzarono, generazione dopo generazione, la storia di questi grappoli di ville ora in parte abbandonate insieme ai loro giardini segreti e agli agrumeti interni alla teorie di corti e patii e stalle e lavatoi di pietra erosa dal sole e dalla pioggia che a queste latitudini è sempre una benedizione.
Del resto, basta fare due passi nello slargo imponente del Palazzo Baronale di Monteroni per ricordarsi quel che contraddistingue questo territorio, ovvero la straordinaria quantità di bellezza che spesso diamo per ovvia. Allora, questa primavera, sia spazio e tempo luminoso per una presa di coscienza paesaggistica ed un taccuino dedicato anche alle numerose ville di interesse storico, ben conservate e molte delle quali oggi inglobate nel tessuto urbano: De Giorgi, Misraghi, Bruni, Urso, e ancora e ancora. Noti sono i giardini De Giorgi e Carrelli - Palombi, esempi magistrali di architettura verde nell’intero panorama salentino. Camminando sino a Villa Romano, si possono intrecciare molte svolte che rivelano pagine di un passato denso di edicole votive e pergolati, madonnine affrescate e lucertole che sono le ultime guardiane di un piccolo mondo antico. Potete preparare i panini, la stagione dei pic-nic è ricominciata. E sconfinamento sia.