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Diversamente abili, la sfida «Futura»

Diversamente abili, la sfida «Futura»

 
Luisa Ruggio

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Luisa Ruggio

Diversamente abili, la sfida «Futura»

I campioni diversamente abili

In questa realtà fondamentale, nessuno resta in panchina

Domenica 04 Dicembre 2022, 15:55

C’è quella storia che David F. Wallace raccontò agli studenti del Kenyon College, fa così: Ci sono due giovani pesci che nuotano e a un certo punto incontrano un pesce anziano che va nella direzione opposta, fa un cenno di saluto e dice «Salve, ragazzi. Com’è l’acqua?», i due pesci giovani nuotano un altro po’, poi uno guarda l’altro e fa «Che cavolo è l’acqua?». Wallace stava dicendo che spesso le realtà più ovvie, quelle fondamentali, sono difficili da riconoscere.

Ci ho ripensato alla vigilia della Giornata Internazionale delle persone con disabilità, scoccata ieri e vissuta nell’Impianto Sportivo della ASD Futura Monteroni che ha invitato a scendere in campo una squadra speciale costituita da persone dall’innato spirito sportivo affinato in quella scuola di campioni diversamente abili che è il Centro Polivalente diretto da Tonino Mello. Perché in questa realtà fondamentale, nessuno resta in panchina. E perché non solo nella giornata istituita dall’ONU, possiamo risalire la corrente senza perdere di vista la vita stessa: questa è l’acqua. Come il pesce saggio della storia di Wallace, lo sa ogni persona chiamata a convivere con una disabilità che non interferisce con la libertà di essere Amore. E voi chiederete: Che cavolo è l’Amore? Allora potrei raccontarvi delle api che ronzavano beate sul campo di calcio dove gli sportivi che da vent’anni vi si allenano (come il presidente della ASD Futura Andrea Ruggio e il suo vice e amico Antonio Filograna, accogliente nella tuta della Scuola Calcio) e che tra queste reti, goal dopo goal, si sono portati via dalla strada per vivere un’adolescenza sana e diventare uomini sorridenti nell’accogliere una squadra di persone con disabilità che persistono, tuttavia, con vitalità e vigore sbigottito di fronte a un pallone da calciare per gioire insieme.

Potrei dire che finalmente, dopo oltre tre anni di restrizioni pandemiche, i ragazzi del Centro Polivalente sono stati invitati a fare un piccolo viaggio rivoluzionario dentro un paese abitato da persone che non hanno mai perso la fiducia nell’umanità e rappresentato da una tifoseria speciale: le giovani assessore ai Servizi Sociali Noemi Puce e allo Sport e Cultura Ramona Visconti, le operatrici del Centro Polivalente Giusy Notaro e Stefania Ingrosso, don Elio Quarta, i famigliari dei ragazzi guidati da Tonino Mello sino al conferimento delle medaglie simboliche, gli allenatori luminosi come quel pareggio, 5 – 5, che segna la vittoria di tutti. L’Amore rende abili, non altro.

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