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Calderoli: federalismo è un bene per il Sud

 

Sabato 08 Novembre 2008, 12:33

11 Marzo 2025, 17:21

BARI - «Fino ad oggi. c'è stata una posizione contrapposta tra il Mezzogiorno e il federalismo, devo dire che stanno cambiando i tempi rispetto ad un approccio completamente diverso». Lo ha affermato il ministro per la Semplificazione Normativa, Roberto Calderoli, a Bari per il convegno «Federalismo e Sviluppo del mezzogiorno: idee per il cambiamento», organizzato dal presidente del Comitato Scientifico «Cantiere Puglia», il senatore Adriana Poli Bortone. «C'è stato un documento sottoscritto dalle Regioni del Sud, cioè – ha sottolineato ancora Calderoli – c'è un Sud che inizia ad entrare nel merito del federalismo chiedendo determinate garanzie e di aver la certezza di determinati obiettivi da raggiungere, ma è estremamente importante la maturità di essere arrivati a considerarlo come possibile strumento di soluzione dei problemi e non come nemico o affossatore del Mezzogiorno. È un passaggio estremamente importante – ha insisttito il ministro – lo dico ancor di più in un momento di crisi economica nazionale e internazionale che obbliga nel dover dare determinate risposte di efficienza, di efficacia e di certezza di spesa e di servizi».

«Quando vi è una situazione di ristrettezza come quella che viviamo oggi - ha aggiunto Calderoli – un euro pubblico deve valere e dare completamente tutto quello che è in grado di dare e, comunque, qualunque forma di spreco non è più consentita. Questo non vuol dire penalizzare uno o l’altro, vuol dire rafforzare la certezza dei cittadini di avere quei servizi che oggi, hanno in determinate realtà discriminato il cittadino». Secondo il ministro Calderoli «il rischio delle realtà di serie A e di serie B purtroppo non è un rischio a cui andiamo incontro, è una triste constatazione dei fatti a cui stiamo cercando di dare una risposta e il federalismo è una delle strade possibili». 

«L'unità del Paese tante volte richiamata dal Presidente della Repubblica, con realtà territoriali così diverse – ha detto ancora Calderoli – può essere mantenuta e realizzata solo attraverso un sistema che riconosca queste diversità e in cui queste rappresentino un valore aggiunto e non un elemento penalizzante». «Il federalismo non divide -ha concluso – tiene unito quello che diverso, è nella sua unitarietà e solo attraverso la valorizzazione di queste diversità probabilmente ce la facciamo ad uscire dal momento che stiamo vivendo, non solo come sistema Mezzogiorno ma integralmente come sistema Paese». 

«Quello che voglio sottolineare è che per la prima volta in conferenza Stato- Regioni è stato approvato un testo di federalismo fiscale- ha ricordato il ministro Calderoli – non era mai accaduto in passato, neppure quando a proporlo fu il centrosinistra con una larghissima rappresentanza maggioritaria tra gli amministratori e i presidenti delle Regioni».

«Quello che voglio sottolineare – ha aggiunto – è che abbiamo avuto un voto favorevole e, quando si dice all’unanimità, nonostante quello che si dichiara poi a casa, vuol dire che l’ha votato il Trentino Alto Adige, come l'ha votato Loiero, Vendola, e questo vuol dire che non c'è solo un Nord e un Sud che hanno votato in una stessa direzione, ma che ha votato in una stessa direzione dal sindaco di An al presidente di Regione di Rifondazione Comunista». 

«Uno dei nostri problemi principali – ha insistito il ministro – è questo clima di campagna elettorale continua che non consente un lavoro sempre come quello che si è fatto fino adesso. Credo che il federalismo fiscale uscirà e uscirà nel migliore dei modi», perchè in questo lavoro globale «qualunque tipo di proposta venisse da un Comune, da una Regione o da una Provincia, da destra o da sinistra, se sarà una proposta di carattere migliorativo verrà accolta. Non ha nulla di ideologico il federalismo fiscale – ha detto ancora Calderoli - E' uno strumento e quindi va messo in condizioni di realizzare il massimo dell’efficienza». 

«Il federalismo fiscale – secondo Calderoli – è una leva con cui far rendere al massimo le risorse introducendo il concetto della responsabilità,dell’efficienza, anche della solidarietà, ma con il vincolo che tutto deve essere finalizzato a migliori servizi per il cittadino e non a sprechi». «Credo che convenga un pò al Nord, nel senso che in termini di sviluppo può esservene di più, ma rispetto ad uno sviluppo che già ci sia stato – ha rilevato Calderoli – nelle aree del Mezzogiorno che ancora questo sviluppo devono darlo, la resa sarà al massimo, e quindi sarà massimo a livello del sistema Paese». 

Secondo il ministro, infatti, «è completamente sbagliato l’atteggiamento di chi dà e chi prende o in termini di risorse, nel momento in cui il testo garantisce che i diritti civili e sociali previsti dalla Costituzione vengono garantiti integralmente su tutto il territorio nazionale, questo problema viene completamente superato». Il presupposto è, quindi, «come fare a usare meno possibile il fondo perequativo – ha concluso – quello deve essere l’eccezione e non la regola, facendo rendere un euro per quello che è dappertutto e senza che nessuno se lo "grattigratti"». 

RAFFAELE FITTO: TESTO EQUILIBRATO

Un testo «equilibrato»: così il ministro per i Rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto, giudica il testo sul federalismo elaborato dal governo e approvato in conferenza Stato-Regioni. Fitto lo ha detto a Bari in una conferenza stampa prima di partecipare ad un convegno sul federalismo organizzato dal comitato scientifico «Cantiere Puglia.it» di cui è presidente Adriana Poli Bortone. «Su questo testo – ha proseguito Fitto – abbiamo lavorato molto positivamente. A me piace sottolineare il metodo seguito, che ha ricercato sin dal primo momento il confronto con tutti e non è un caso che la conclusione di questo percorso ci abbia visto avere in conferenza unificata, quindi con Regioni, Province e Comuni, un parere favorevole». 

Per Fitto il testo «stabilisce principi importanti, che sono quelli della responsabilizzazione della classe dirigente, fatto fondamentale, del passaggio del cambiamento epocale dalla spesa storica ai costi standard». 

Nel testo, per Fitto, «i temi della solidarietà sono stati tenuti nella debita considerazione e devono essere visti come un elemento di garanzia per accompagnarci verso una fase di grande cambiamento. Mi riferisco - ha spiegato – alla perequazione, all’uniformità delle prestazioni e alle risorse speciali in forma addizionale». 

POLI BORTONE: CANTIERE PUGLIA AVVIA RIFLESSIONE

«Cantiere Puglia ha avviato un percorso di riflessione sul tema del federalismo che è il tema dei temi perchè stiamo ridisegnando l’Italia». Adriana Poli Bortone, presidente Comitato scientifico «Cantiere Puglia», ha spiegato così, l’importanza dell’iniziativa che ha organizzato oggi a Bari su «Federalismo e Sviluppo del Mezzogiorno: idee per il cambiamento». «L'intento – ha aggiunto – è che dal Mezzogiorno parta un input di riflessioni forti su un tema che ha suscitato e anche paura « di divisioni. Invece, secondo Poli Bortone, il Sud deve essere «consapevole delle proprie possibilità di protagonismo» e occorre «rendere consapevoli le istituzioni del Mezzogiorno che non sempre sono riuscite a esprimersi al meglio; ma lo hanno fatto – ha detto – a macchia di leopardo tranne momenti di eccellenza come in Puglia il Governo Fitto». Per il senatore Popli Bortone, dunque, «il federalismo non va visto come forma di assistenzialismo, per noi è importante che Calderoli – ha concluso – sia qui per dimostrare che l’Italia sarà unita e federale».

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