In tempi di crisi, quando il lavoro sicuro è solo un lontano ricordo, arriva in soccorso la fantasia. E se un tempo gli annunci di lavoro ti chiedevano di confezionare in casa improbabili monili fai da te o di vendere, porta a porta, scope e tovaglie ricamate a mano, oggi il mercato propone di diventare imprenditore del sesso.
Hanno tappezzato con manifesti 6x3 tutta Bari. Sui cartelloni,una bionda signora in abiti succinti, acchiappa i passanti distratti e fa in modo che si legga l’annuncio « Il Vizietto- Vuoi aprirti un sexy shop automatico?». La curiosità si impadronisce di noi. Contattiamo l’indirizzo email e scopriamo che dietro l’operazione commerciale c’è una società romana che da tre anni spopola nella capitale con questi bancomat erotici. Sì, sì, sono circa una trentina disseminati in zone semicentrali della città. Il fine di questi particolari self service è proprio quello di garantire la privacy dell’acquirente.
Sì, insomma, siamo andati nello spazio e sulla luna, ma tutt’oggi, uomini e donne, si vergognano ad entrare in un sexy shop per chiedere qualcosa che riaccenda il desiderio. Ecco, dunque, arrivare in soccorso la formula del bancomat: nessuno ti vede, non ci sono commessi e, una musica in sottofondo, ti aiuta a capire di cosa hai bisogno. Cosa fa la casa madre romana? Ti realizza questo piccolo distributore automatico, al massimo 25-30 metri quadri, cerca con te la giusta location, sbriga le pratiche burocratiche per la licenza, lo arreda, lo rifornisce di ogni articolo ( dai 150 ai 180 prodotti) e te lo consegna.
Quanto costa avviare l’attività? Con tre o quattro macchinette, circa 41mila euro più Iva. Ovviamente il fitto del piccolo locale è a vostro carico. E, una volta finiti i prodotti, si può nuovamente riempire il distributore acquistandone altri on line grazie ad una specifica piattaforma e-commerce gestita dalla casa madre romana. Il pacco vi arriverà a casa, o dove volete, in forma del tutto anonima.
L’idea, manco a dirlo, arriva dal nord Europa. «Ci siamo inventati queste boutique automatiche dell’erotismo per garantire la privacy dei clienti e per superare la vergogna e lo squallore che spesso si provano quando si entra nei tradizionali sexy shop – ci confessa Roberto Rinaldi, titolare del Vizietto - in questo modo la gente può comprare indisturbata quello che vuole inserendo semplicemente la tessera sanitaria. Con sole quattro ore di lavoro a settimana si può gestire il proprio punto vendita, l’impegno è molto relativo, basta andare a controllare che i prodotti non siano finiti e, ovviamente, ritirare i soldi».
Rinaldi assicura che il guadagno è assicurato, in questo settore non ci sarebbe crisi e il ricavo sulla vendita dei prodotti è del 500%. Ma i baresi sono interessati a questa attività? «Stiamo ricevendo tantissime richieste - gongola Rinaldi - verremo presto a Bari per fare una selezione, i più fortunati se lo aggiudicheranno». E chi lo avrebbe mai detto, piccoli imprenditori del sesso crescono a Bari. D’altronde qualcuno lo aveva già detto, in tempi di crisi il cibo e il sesso restano gli unici piaceri della vita ai quali è difficile rinunciare.