L’azienda sanitaria di Lecce è la prima in Puglia ad avere avviato il “mercato” della sanità ad personam. Vale a dire, si può scegliere lo specialista e il giorno della visita. Evidentemente, molti utenti sono costretti a mettere mano al portafoglio per avere lo specialista di proprio gradimento, l’appuntamento nel giro di pochi giorni (in molti casi con accesso diretto), il parcheggio riservato (come al Galateo di San Cesario) e il sorriso ad ampio spettro della receptionist (che viene pagata con il 2 per cento degli incassi).
Per l’allestimento degli ambulatori intramoenia, distinti e separati dallo studio medico, c’è ancora da fare. La norma prevede il completamento entro il 2014. Finora nel Distretto di Lecce (12 comuni) l’Alpi (Attività libero professionista intramuraria) è stata allestita nel poliambulatorio di piazza Bottazzi a Lecce e presso l’ospedale “Galateo”di San Cesario.
Al Vito Fazzi non sono ancora pronti gli ambulatori dedicati, ma è stato istituito un info-point Alpi, all’ingresso, dove si prenota e si paga.
E’ possibile prenotare e pagare on line, collegandosi al sito ausl.le.it/alpi.
Strutture a pagamento dell’Alpi sono state avviate anche a Poggiardo, Scorrano, Galatina, Casarano e in altri presìdi. Nuovi ambulatori separati verranno aperti a breve anche a Nardò e a Gallipoli. Verrà potenziata anche la Cittadella della Salute di piazza Bottazzi, dove le casse dei ticket, ancora uniche e non dedicate, registrano un boom di cittadini paganti.
«L’utente non deve portare con sé nessuna impegnativa o ricetta - spiega il responsabile Alpi, Giuseppe De Maria - Può accedere direttamente alla cassa di Alpi e prenotare la prestazione e l’appuntamento personalizzato. Tutto registrato e fatturato. Un notevole snellimento anche per le liste di attesa».
Si va, mediamente, da 30 a 200 euro, a seconda che siano compresi esami strumentali. La professionalità, garantiscono dalla Asl, è indiscussa, considerato che si tratta di specialisti ospedalieri che hanno maturato una lunga esperienza. - L’Alpi andrà sicuramente alla grande - prevede soddisfatto il direttore sanitario della Asl, Ottavio Narracci - Intanto, perché è una risorsa aziendale dove esercitano professionisti di valore, preparati e competenti. Poi, perché l’attività si svolge nel recinto delle regole e nell’equilibrio fra libera professione e servizio istituzionale. Un altro aspetto da non trascurare - fa notare - è l’ampliamento dell’offerta, che assottiglia le liste di attesa. Non è un mercato parallelo, ma complementare».
Una novità dell’ultima ora riguarda i laboratori di analisi delle Asl e le tasche dei cittadini: anche qui è stata avviata l’Alpi. Si può andare senza ricetta rossa e chiedere gli esami di laboratorio a pagamento (sangue, urine, eccetera). Questo consente di contrastare la concorrenza dei laboratori privati che da tempo non fanno pagare i 10 euro della ricetta. Nelle sale di attesa, dotate di comodi divani in nappa avorio, sono stati installati schermi digitali. Roba di prim’ordine. L’ultimo è stato rubato nelle settimane scorse al Vito Fazzi. Adesso si sta pensando di commissionare a una ditta specializzata la realizzazione di un videoclip, che illustrerà le modalità di accesso, i benefici e le tariffe. L’esplosione della sanità a pagamento conferma il bisogno di salute e di risposte che il territorio attende. E le risorse economiche che si ricavano faranno sicuramente bene alle casse della Asl.