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Colonie di plancton assediano coste salentine Boero: «Non sono meduse e non pungono»

 
Colonie di plancton assediano coste salentine Boero: «Non sono meduse e non pungono»

Martedì 30 Aprile 2013, 10:08

03 Febbraio 2016, 02:50

di GIOVANNI NUZZO

MARITTIMA (DISO) - Il Basso Adriatico invaso da una catena di formazioni di plancton. Turisti e locali increduli, delusi davanti alle coste salentine nel primo ponte di primavera. Approfittando del repentino innalzamento della temperatura e della splendida giornata di sole di questi giorni, in molti hanno raggiunto Santa Cesarea, Castro, le marine di Marittima e di Andrano e Tricase Porto, per catturare la prima abbronzatura della stagione e tentare un tuffo nelle limpide acque dell’Adriatico. Ma un insolito spettacolo ne ha frenato lo slancio, calamitando la preoccupata attenzione di tutti. Un ammasso di organismi filiformi e gelatinosi è stato avvistato in superficie a ridosso della scogliera nelle diverse baie e calette che puntellano la costa da Santa Cesarea a Santa Maria di Leuca, una fascia costiera di circa 40 chilometri. 

Numerose le segnalazioni a siti di monitoraggio delle meduse, alla Asl e al dipartimento di Biologia marina dell’Università del Salento, da dove il professore Ferdinando Boero tranquillizza i bagnanti, escludendo che si tratti di meduse. Non manca però, il noto docente universitario, di esprimere preoccupazione per i cambiamenti che stanno interessando i mari. Secondo gli esperti - si diceva - queste catene gelatinose sono innocue e proliferano in maniera esponenziale anche a causa della riduzione dei pesci. Si nutrono infatti dello stesso plancton, che viene sempre meno per lo sfruttamento intensivo. 

«Ho provato un senso di ribrezzo», dice Daniele Tullo, di Milano, in vacanza nella Marina di Marittima, «nel vedere questi lunghi tentacoli gelatinosi e trasparenti che sembrano muoversi nell’acqua come serpenti. Alcuni erano lunghi più di 5 metri. Ho subito pensato, data la consistenza ed il movimento, a qualche specie poco nota di medusa decisa a prendere possesso di queste tranquille acque del Mediterraneo. Con mio grande rammarico e con un certo senso di preoccupazione ho dovuto rinunciare al primo bagno di stagione». 

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