POTENZA - Non c’è pace per i pendolari lucani che viaggiano sulla ferrovia. I problemi aumentano a dismisura di pari passo con i disagi.
Dopo il treno che arranca in salita, nei pressi della stazione di Baragiano, ora è il turno di quello con i posti assicurati, perché prenotati online, ma di fatto inesistenti.
Viaggiare nella nostra regione, evidentemente, continua ad essere un optional o, se vogliamo, un vero e proprio rischio, da quello di arrivare a destinazione con oltre 4 ore di ritardo (ed in pullman), come capitato giorni fa, a quello non da meno di vedersi assegnato un posto che, in realtà, non c’è perché, semplicemente, non esiste.
L’ultima stranezza in ordine di tempo si è consumata domenica 11 novembre, sull’Intercity 702 di Trenitalia che collega Taranto a Roma. Giunto alla stazione di Ferrandina alle 15.09, con il consueto ritardo «sindacale» (tra i 5 ed i 10 minuti: accade praticamente ogni giorno), il treno ha visto salire a bordo una quindicina di passeggeri, ovviamente ciascuno con il suo biglietto ed il suo posto assegnato nelle quattro carrozze di cui l’Intercity si compone.
I sei passeggeri ai quali la sorte (rectius: il sistema di prenotazione on line di Trenitalia) ha riservato un posto nella carrozza numero quattro, però, si sono ritrovati con una sgradita sorpresa: la carrozza non contemplava, infatti, i posti loro assegnati dalla biglietteria online.
Nella foto a fianco mostriamo il tagliando di uno dei sei passeggeri: come si può vedere, il posto assegnato dal sistema è il numero 101 della carrozza quattro: ebbene, quel posto non c’era, semplicemente perché la carrozza quattro aveva posti a sedere fino al numero 90.
Quando il passeggero ha scoperto di non essere il solo, si è potuto solo parzialmente consolare. Ma come è possibile che un sistema on line (almeno nel suo caso) abbia generato il posto numero 101 se la carrozza può contenere al massimo 90 posti? Stranezze italiche, si dirà, e non è nemmeno la prima volta. Fortuna, però, che il personale viaggiante di Trenitalia, evidentemente non nuovo a simili situazioni, aveva già previsto il cosiddetto «piano b», anche grazie ai moderni sistemi di riscontro delle prenotazioni di cui, fortunatamente, capotreni e controllori sono dotati, e si è messo a disposizione per alleviare il problema.
Morale della favola? I sei passeggeri sono stati presto sistemati in altre carrozze, laddove erano presenti posti non prenotati.
A quanto ci è stato riferito, i sei sfortunati non hanno dovuto abbandonare il nuovo posto assegnato: segno che, questa volta, il sistema non ha tradito e ci ha visto giusto, consentendo di riparare parzialmente all’ennesima pasticcio legato al sistema di trasporto che caratterizza la nostra regione.