Pallone e mafia, il capitolo non è chiuso. Il rapporto informativo redatto dai carabinieri su sei società calcistiche dilettantistiche è confluito in cinque fascicoli aperti dalla Procura. Separazioni ed innesti del materiale investigativo sono stati disposti dal procuratore Cataldo Motta. Gli approfondimenti sulle squadre di calcio e sulle «nuove e più sofiscate fonti di profitto da parte della criminalità locale» sono così finiti all’interno di altri procedimenti all’esame della Procura antimafia. I nomi delle società calcistiche al centro delle verifiche sono noti da tempo: l’Asd Carmiano acquistata dalla ex Fiamma sportiva Monteroni con la nuova denominazione Asd Football Monteroni; l’Asd Real Squinzano; l’Asd Racale Calcio; l’Asd Pro Italia Galatina; l’Asd “A.Stefanizzi” di Sogliano Cavour; l’Usd Poggiardo 2007.
Le società sono state radiografate dai militari del Reparto operativo dei carabinieri che hanno trasmesso in Procura due rapporti informativi: il primo risale al dicembre del 2010, il secondo al giugno del 2011. Le disposizioni del procuratore risalgono al settembre del 2011. Le conclusioni dell’attività deimilitari sono finite nel registro delle notizie di reato ed è stato iscritto un procedimento contro ignoti per associazione di stampo mafioso. Reato che si sarebbe consumato fino al dicembre del 2010 a Carmiano, Squinzano, Racale, Galatina, Sogliano Cavour e Poggiardo.
Gli accertamenti relativi alle singole società - come si diceva - sono stati inseriti all’interno di altri procedimenti. La vicenda che riguarda la società Real Squinzano è confluita nel procedimento assegnato al sostituto procuratore Guglielmo Cataldi, che già sta indagando su dinamiche che coinvolgono anche amministratori comunali. La società è finita nel mirino degli investigatori perché l’ex presidente Carlo Marulli, figlio di Fernanda Metrangolo (ex consigliere comunale di Squinzano) è risultato essere legato «da un imbarazzante rapporto a doppio filo con Patrizio Pellegrino, fratello e braccio destro di Antonio», ritenuto elemento di spicco della frangia della Scu. Più articolata la posizione del Racale.
Al centro degli accertamenti c’è la figura dell’ex presidente Salvatore De Lorenzis, indicato dagli investigatori come «affermato imprenditore che opera nel grigio settore dei video giochi» e dai pentiti in stretti rapporti con esponenti criminali. Così la vicenda del Racale calcio (di cui Salvatore De Lorenzis è stato presidente, il padre Rocco De Lorenzis presidente onorario e Lucio Riotti - destinatario di una misura di prevenzione - direttore generale) è confluita nel fascicolo assegnato al procuratore aggiunto Antonio De Donno contro Salvatore De Lorenzis ed altri.
Nello stesso fascicolo sono confluiti anche gli accertamenti relativi alla società del Sogliano, di cui l’ex sindaco Salvatore Polimeno è stato presidente e Silvio Allegro, personaggio già noto alle forze dell’ordine, direttore generale. Stessa sorte hanno avuto gli accertamenti sul Poggiardo della quale è stato presidente Paris Elvio Merico, figlio di Elvio Paolo che in passato ha avuto a che fare con la giustizia per droga. C’è poi il Galatina. Nella compagine societaria, come consigliere delegato, figura Luciano Coluccia, alias “bullo”, fratello di Michele, Antonio e Luigi Otello Coluccia, tutti appartenenti all’omonima famiglia mafiosa di Noha. Basta questo agli investigatori per ipotizzare un’infiltrazione nella società. La questione, adesso, è materia del fascicolo sul tavolo dell’aggiunto Antonio De Donno contro Alberto Marra ed altri. Infine c’è il Monteroni, finito sotto il controllo dei fratelli Politi.
Il più noto Saulle è stato condannato per mafia. E gli accertamenti sulla squadra sono confluiti nelle indagini relative all’applicazione della misura di prevenzione nei confronti di Saulle Politi.