Barbieri così, secondo le accuse, era riuscita a spillare nel tempo alla vittima (da qui la condanna anche per reato continuato) una cospicua somma di denaro, mandando in pratica sul lastrico la famiglia della giovane, che vive nella casa paterna insieme agli anziani genitori. La truffa venne alla luce anche grazie al parroco di Andrano, don Antonio Accogli, in quanto la vittima del raggiro sempre più spesso si rivolgeva alla Caritas parrocchiale per ottenere generi alimentari di prima necessità che non aveva più la possibilità di acquistare.
Insospettito, il sacerdote riuscì a farsi raccontare tutto dalla giovane «promessa sposa» e dopo avere lanciato un «anatema» dall’altare si rivolse alla Finanza. Così dopo le indagini Vincenza Barbieri venne arrestata, mentre, dopo avere ancora una volta messo le mani sulla pensione della vittima, stava trasferendo il denaro sul suo conto. L’imputata è stata condannata anche al pagamento delle spese processuali e al risarcimento delle parti civili (la ragazza truffata e i genitori) da liquidarsi in separata sede. La pena è sospesa, in subordine al pagamento di una provvidenziale complessiva di 15mila euro.
Vincenza Barbieri è difesa dall’avvocato Luigi Piccinni. Il legale della giovane è Mario Accoto; i genitori sono invece rappresentati dall’avvocato Viola Messa.