Perché una legge dello Stato per taluni è un optional e per altri qualcosa da rispettare anche oltre il dovuto? A distanza di circa un anno torniamo ad occuparci della legge n. 69 del 18 giugno 2009 che impone, all’art. 21, comma 1, che tutte le pubbliche amministrazioni debbano rendere note, attraverso i propri siti internet, alcune informazioni relative ai dirigenti (curriculum vitae, retribuzione, recapiti istituzionali) e i tassi di assenza e di presenza del personale, aggregati per ciascun ufficio dirigenziale. Una legge voluta dal Ministro Renato Brunetta che ha fatto rendere conto ai cittadini quanti soldi incassa al lordo il dirigente interlocutore del suo Comune e quanta abnegazione al servizio ci mettono gli impiegati, almeno in termini di assenze e presenza.
La carrellata nei siti internet, alcuni con nuovo look, ha svelato come sempre delle belle.
La prima notizia che vogliamo riportare in termini di trasparenza, tra tutte le città che compongono la nuova Provincia Barletta- Andria-Trani, che ci ha colpito positivamente, è quella del sindaco di Trani, Giuseppe Tarantini. Unico primo cittadino, con lui anche alcuni suoi consiglieri, che sotto la sua faccia, nel sito ufficiale del Comune ha aggiunto i suoi dati, non richiesti dalla legge, del suo reddito. «Per sensibilità nella trasparenza dei pubblici amministratori, scrive Tarantini, comunico di aver percepito: nel 2007 redditi da lavoro dipendente pari a 66.091,42 euro lordi; nel 2008 redditi da lavoro dipendente pari a 67.317 euro lordi; nel 2009 redditi da lavoro dipendente pari a 67.524 lordi. Per la carica di Sindaco percepisco mensilmente 1092,97 euro netti. Non percepisco altri redditi. Ho acquistato una casa, il cui costo totale è stato coperto dai proventi della vendita di un immobile della famiglia di mio padre in Corato, da donazioni di mio suocero e di mia madre e da un mutuo trentennale contratto con un Istituto di Credito».
Facessero tutti così, quanto meno, ci si potrebbe sottrarre alle facili illazioni legate agli amministratori pubblici circa i loro introiti che di tanto in tanto creano le favole nelle città. Fermo restando l’opinione e la valutazione a favore o contraria sugli atti amministrativi da loro proposti. Tuffiamoci nella giungla dei numeri, città per città.
Partiamo da Andria con il suo record di dirigenti, ben 16, la cui media di stipendio è intorno a 85mila euro lordi, dove il segretario comunale Vincenzo Lullo risulta percepire lo stipendio più alto tra i dirigenti di tutti e dieci i Comuni della Provincia: 104.759,12 euro annui. Città in cui i dati delle presenze e delle assenze sono stati aggiornati solo sino a maggio 2010.
Barletta come sempre si distingue per carenza di informazione. I dirigenti che non hanno pubblicato il loro stipendio sono: Calò Nunzio, Concetta Divincenzo, Tommaso Gioieni e Armando Marcello, quest’ultimo non ha neanche pubblicato il suo curriculum vitae. Timidezza? I dati delle presenze e assenze in questo Comune non sono accessibili: «file.pdf - in fase di elaborazione».
Se Trani si distingue, come detto per il suo sindaco, non lo stesso fa per il suo segretario generale. Di Luca Francesco Paolo Russo, abbiamo potuto prendere visione del suo curriculum vitae ma non del suo stipendio. A Trani i dirigenti sono solo tre ed ognuno di loro ha un bel da fare considerata la mole di lavoro affidato con responsabilità in varie ripartizioni. Aggiornati i dati circa le assenza e le presenze dei dipendenti posti sotto la loro responsabilità.
Virtuoso il Comune di Bisceglie. Qui la raccontano tutta, stipendi dei dirigenti e tassi di assenza e di presenza del personale, come anche nel Comune di Canosa e Trinitapoli che conquistano la stella della trasparenza. Le dolenti note se le prendono: Margherita di Savoia, dove il segretario comunale Giuseppe Borgia non ha pubblicato il suo stipendio e dove non vi sono le percentuali utili al fine del giudizio dei cittadini. A fargli compagnia, il segretario del comunale di Minervino Murge Giulio Rutigliano che rispetto al suo predecessore non fa conoscere quanto guadagna. Per Cosmo Sciancalepore segretario generale di San Ferdinando, tocca come sempre utilizzare la calcolatrice e far di conto per tirare la somma del suo stipendio, riportato in modo spezzettato e senza totale. Distinguo negativo per Spinazzola. Qui il sito reso decisamente accettabile graficamente, della legge sulla trasparenza non tiene affatto conto. Una svista? Si spera di si, fosse solo per evitare richiami per violazione.
L’excursus termina qui, con appunti ai soliti noti, ovvero a quelle città e a quei dirigenti che non hanno voglia di far conoscere come dovuto tutto ai cittadini. Ma noi, nei siti web dei Comuni, piaccia o no, ci ritorneremo, statene certi.
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UNA PRECISAZIONE DI TOMMASO GIOIENI
Riceviamo una precisazione da parte di uno dei funzionari citati nell'articolo e pubblichiamo:
«Sono stato indicato nell'articolo quale inadempiente nella comunicazione dei miei dati stipendiali. Volevo segnalare che come previsto dal dlgs 165/2001 come modificato dal c.d. dlgs Brunetta (come anche chiarito nella circolare n.1/2010 della funzione pubblica pag 3) i titolari di posizione organizzativa, quali siamo io, Calò e Divincenzo (non siamo quindi dirigenti!) non sono obbligati a pubblicare il trattamento economico. - Tommaso Gioieni»