Sappe e Osapp denunciano che nel carcere salentino vi è una «drammatica situazione igienico-sanitaria derivante da un sovraffollamento che a Lecce, a fronte di 660 posti disponibili, vede la presenza di quasi 1400 detenuti».
Ristretti Orizzonti, con una elaborazione di dati statistici del ministero, ricorda che negli ultimi dieci anni, dal 2000 al 2009, le persone dietro le sbarre che si sono tolte la vita sono state 568; nel decennio 1960-1969 furono “soltanto” cento.
«I motivi di questo aumento – spiega l’associazione – sono diversi: 40 anni fa i detenuti erano prevalentemente criminali 'professionistì, che mettevano in conto di poter finire dentro ed erano preparati a sopportarne i disagi. Oggi buona parte della popolazione detenuta è costituita da persone provenienti dall’emarginazione sociale (immigrati, tossicodipendenti, malati mentali) spesso fragili psichicamente e privi delle risorse caratteriali necessarie per sopravvivere al carcere».