Il diritto alla casa, in Italia, torna a essere una ferita aperta. Dopo alcuni anni di relativa stabilità, il 2024 ha registrato un nuovo incremento dei provvedimenti di sfratto, segno di un disagio economico e sociale che attraversa il Paese. Secondo l’elaborazione del Centro studi di «SoloAffitti» sui dati del Ministero dell’Interno, i provvedimenti emessi dai tribunali italiani sono stati 40.158, con un aumento del +2% rispetto al 2023 e del +5,2% rispetto al 2021.
L’aumento si concentra nel Centro-Sud, dove regioni come Campania, Puglia, Abruzzo e Umbria mostrano le accelerazioni più significative. Al contrario, in aree come la Lombardia e il Trentino-Alto Adige si osserva un leggero rallentamento, segno di una geografia della crisi abitativa che si sposta progressivamente verso le zone più fragili del Paese.
In questo quadro, la Puglia emerge come una delle regioni più esposte: i provvedimenti di sfratto passano dai 2.346 del 2023 ai 2.672 del 2024, con un aumento del +13,9%. Una crescita che supera di gran lunga la media nazionale e che, secondo SoloAffitti, riflette sia un aumento della morosità sia una maggiore propensione dei proprietari a intraprendere azioni legali.
La provincia di Bari si conferma la più interessata (1.074 provvedimenti nel 2024, contro i 903 del 2023), seguita da Barletta-Andria-Trani (590) e Taranto (289). In crescita anche Brindisi (189) e Lecce (242), mentre Foggia registra un leggero calo.
«Il fenomeno pugliese - osservano gli esperti del Centro studi - è particolarmente significativo perché combina una domanda abitativa in aumento con un’offerta di alloggi in affitto sempre più scarsa. Il risultato è un mercato teso, dove i canoni crescono e la morosità aumenta».
Dietro i numeri ufficiali si nasconde però una realtà più complessa. SoloAffitti stima che quasi la metà (48%) delle azioni legali per morosità non arrivi mai a sentenza, perché l’inquilino lascia l’immobile prima dell’udienza. Inoltre, il 47% degli inquilini abbandona la casa senza aver pagato almeno una mensilità, mentre il 62% accumula ritardi medi di 18 giorni nel pagamento del canone.
Nel dettaglio pugliese, i dati mostrano come la maggior parte dei provvedimenti riguardi la morosità (2.158 casi), mentre sono meno frequenti gli sfratti per fine locazione (514). A Bari, per esempio, nel solo 2024 si contano 851 provvedimenti legati a mancati pagamenti, a fronte di 223 per scadenza del contratto.
Il problema, tuttavia, non è solo la morosità: anche le procedure esecutive crescono. Nella regione, le richieste di esecuzione passano da 4.299 nel 2023 a 4.858 nel 2024, mentre gli sfratti effettivamente eseguiti salgono da 740 a 789. A Bari, in particolare, le richieste di intervento dell’ufficiale giudiziario superano quota 3.000.
Nonostante i numeri in aumento, la Puglia resta una delle regioni dove il tasso di sfratti è ancora inferiore rispetto al numero complessivo di contratti di locazione. Tuttavia, le tendenze indicano una direzione chiara: la pressione sul mercato degli affitti sta crescendo, e i proprietari mostrano sempre più diffidenza verso la locazione tradizionale.
«L’aumento dei provvedimenti di sfratto - ha commentato Silvia Spronelli, amministratore delegato di SoloAffitti - evidenzia un tema sociale ed economico che richiede risposte concrete. L’aumento del costo della vita e la riduzione del potere d’acquisto rendono sempre più difficile per molti inquilini mantenere la regolarità nei pagamenti. Allo stesso tempo, i canoni continuano a crescere, perché la domanda di immobili in affitto è di gran lunga superiore all’offerta».
Spronelli sottolinea come, in Italia, oltre 9 milioni di abitazioni risultino sfitte, spesso per timore dei proprietari di incappare in inquilini morosi e in procedure di sfratto lunghe e costose.
«È un cane che si morde la coda - spiega - perché la paura del contenzioso blocca gli affitti, riducendo l’offerta e facendo aumentare ulteriormente i prezzi. Un primo passo per invertire la rotta è rendere i procedimenti di sfratto più veloci e snelli. Come SoloAffitti abbiamo presentato proposte alle istituzioni per semplificare e accelerare le procedure, restituendo fiducia ai proprietari e sostenendo al contempo gli inquilini affidabili in cerca di casa»
















