Presidente Michele Emiliano, oggi c’è l’inaugurazione del Festival delle Regioni. Il claim della manifestazione è “Vicine vicine”. Quale è l'obiettivo della rassegna?
«Vogliamo spiegare ai cittadini che le Regioni si occupano di tutto quello che non è difesa, fisco e scuola pubblica e poco altro. Sono enti di programmazione e gestione concreta, come per la sanità, i trasporti pubblici e la gestione dell’acqua. Sono i soggetti che promuovono anche l’attrazione turistica e degli investimenti, protagonisti del miglioramento della qualità della vita dei cittadini».
Le Regioni sono oggettivamente importanti, nella Carta e nella vita dei cittadini, ma si obietta che erogare servizi ha un costo.
«Gli enti che guidiamo hanno una finanza limitata, mentre il controllo del governo ci porterà via 350 milioni di euro… Non ci fasciamo la testa e quindi siamo interessati a illustrare come senza le Regioni non avremmo superato brillantemente per esempio la pandemia, non avremmo una mobilità sostenibile nè avremmo bonificato le acque della Puglia per l’agricoltura, e non ci sarebbe sulla nostra costa il mare più pulito d’Italia».
Questi enti sono davvero una campana trasparente per i cittadini?
«Voglio ricordare che lo slogan “Vicine vicine” è nato dalla collaborazione tra Regione Puglia e conferenza delle Regioni. Vogliamo azzerare le distanze dalle nuove generazioni, coinvolgere la Generazione Z, ma per me vanno avvicinati tutti i cittadini…».
Nel suo caso la “vicinanza” con i pugliesi è quasi un fatto quotidiano e carnale.
«È stato cosi’ sin dall’inizio del mio mandato. Ho mantenuto l’abitudine di dare ai cittadini il mio numero di telefono attraverso i social. Il mio stile ha ispirato molti sindaci nel governo delle città».
Vuole guadagnarsi l’appellativo di “Mister Wolf” di Pulp Fiction che risolve i problemi?
«Mi piace essere al servizio di chi vuole semplificare le burocrazie regionali, vaste e complesse. Mi sono presentato dieci anni fa come “sindaco di Puglia”. Non solo uno slogan, ma un regola nelle relazioni con i cittadini. Su Mister Wolf però…»...