Lunedì 08 Settembre 2025 | 03:49

Puglia, celle sovraffollate e carceri al collasso: è emergenza

 
Gianpaolo Balsamo

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Gianpaolo Balsamo

Celle sovraffollate e carceri al collasso

È allarme a Foggia e Taranto. In Italia già 51 suicidi. Trovati tra i detenuti 2.200 telefonini e sequestrati 17 kg di droga

Mercoledì 03 Luglio 2024, 12:15

12:16

Altro che «Mare fuori». I problemi del pianeta carcerario sono all’interno degli istituti penali italiani, pugliesi e lucani in particolare. Un «mare» di problemi che si chiamano strutture poco capienti, suicidi sempre più frequenti (nel primo semestre 2024, sono 51 i detenuti che hanno compiuto l’estremo, con una età media di 38 anni e di cui 28 sono stranieri, 13 morti da accertare e 43 deceduti per morte naturale), sovraffollamento (nei 189 istituti penali italiani sono presenti quasi 62mila detenuti a fonte di una capienza regolamentare massima di circa 51 carcerati) e carenza di personale, da anni denunciati ma, nonostante tutto, tuttora irrisolti.

Ne è consapevole anche il segretario generale Aldo Di Giacomo del Sindacato di Polizia penitenziaria che ha fornito un report dettagliato sulla situazione delle carceri in Italia. Dei 51 suicidi all’interno delle celle, tre sono avvenuti nele strutture pugliesi. Negli 11 istituti penali del Tacco d’Italia (la Casa di reclusione di Turi, l’Istituto penale maschile e femminile di Trani, la Casa circondariale «Carmelo Magli» di Taranto, le Case circondariali di San Severo, Lucera, di Lecce, di Foggia, di Brindisi, la «Francesco Rucci» di Bari e la casa di reclusione a custodia attenuata di Altamura), infatti, a fronte di una capienza regolamentare di 2.943 detenuti, ne sono presenti 4.374 con un tasso di affollamento medio del 153,4%.

Nelle singole realtà carcerarie provinciali, invece, a Foggia si registra un indice di sovraffollamento più alto (197%) con 694 detenuti presenti rispetto alla capienza di 364. È messo male anche il carcere di Lecce con più 1.200 detenuti a fronte dei 798 posti occupabili (187%) e Taranto (quasi 184%) con 935 reclusi rispetto alla capienza di 500.

Il sovraffollamento d’altra parte non toglie solo spazi vitali, ma anche possibilità di lavoro e di svolgere attività che spezzino la monotonia della vita penitenziaria. Quella monotonia che porta all’emergere di situazioni di forte depressione, alla base come detto di un aumento di suicidi e atti di autolesionismo.

Preoccupa, inoltre, il dato fornito dal Guardasigilli Nordio secondo cui sempre più minorenni finiscono dietro le sbarre e la metà sono stranieri non accompagnati. Sono senza precedenti le cifre per gli under 18 finiti in cella nel periodo del post pandemia: attualmente ci sono 555 giovani reclusi negli istituti penali per minori in Italia, di cui il 47% sono stranieri non accompagnati che continuano ad aumentare, tanto da incidere significativamente sulle cifre complessive. Il ministro non esita a parlare di una «situazione del tutto nuova ed emergenziale», spiegando che «la capacità carceraria del nostro Paese è sempre stata costruita e ideata tenendo conto di una minoranza molto notevole di detenuti minori. «Poi improvvisamente - aggiunge - ci siamo trovati di fronte quasi a un’invasione di minorenni che vengono soprattutto da altri Paesi. Molto spesso le organizzazioni criminali inseriscono in queste barche molti minori». «Alcuni di questi - aggiunge - vengono accolti, altri vengono lasciati a sé stessi e talvolta sono quasi costretti a delinquere».

Il ministro della Giustizia spinge per una rimodulazione della pena, perché «non tutti i rei e i reati sono uguali».

«Altro triste primato - aggiunge Di Giacomo del Spp - è quello di 5 poliziotti suicidati dall’inizio dell’anno. I tentativi di suicidio sono stati 1200 contro i 959 del primo semestre dello scorso anno, le aggressioni alla polizia penitenziaria sono stati 1241 contro le 883 dell’anno precedente, le manifestazioni di protesta collettiva 749 contro le 674, i ferimenti 349 contro i 304, le colluttazioni 2903 contro le 2755. Sono stati ritrovati, inoltre, 2200 telefonini a fronte dei 1800, 700 oggetti atti ad offendere (coltelli, lame, ecc...) a confronto dei 290, 17 chili di droga a confronto degli 11 dello scorso anno».

Dei 62mila detenuti attualmente presenti, oltre 19mila sono stranieri (484 sono reclusi in Puglia e 57 in Basilicata) e 2682 donne (221 sono le detenute in Puglia). Dei detenuti presenti 1350 sono in semi-libertà (138 in Puglia e 2 in Basilicata). Nelle carceri italiane i detenuti con condanna definitiva sono 45.701 (3.032 in Puglia e 294 in Basilicata).

Altra piaga terribile è quella delle detenute madri con figli a seguito che attualmente ne sono 23 con 26 bambini. Ultimo ma non ultimo dato è la carenza di organico della polizia penitenziaria che è di oltre 11mila unità.

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