BARI - E’ stata approvata all’unanimità la proposta di legge a firma dei consiglieri del gruppo del M5S, Cristian Casili, Rosa Barone, Grazia Di Bari e Marco Galante, con cui si dà il via libera in Puglia agli agrinido e agriasilo. Tra le finalità dell’iniziativa legislativa, quella di integrare la disciplina vigente in materia di agricoltura sociale con la definizione e la promozione di attività di carattere educativo dedicate alla fascia di età 0 - 6 anni, quali gli agrinidi e gli agriasili.
È specificato che le attività di agrinido e agriasilo possono essere svolte nell’ambito delle fattorie sociali. Le attività ordinarie di un nido o di un asilo tradizionali sono integrate con altre attività: laboratori di riciclo creativo, preparazione di prodotti alimentari, osservazione e cura dell’orto, sperimentazione di esperienze sensoriali in relazione ai profumi e alla manipolazione di fiori e piante, insegnamento del succedersi delle fasi temporali legate alle stagioni, insegnamento del concetto di pazienza e di percezione della natura, attraverso conoscenze tattili ed esplorative.
Casili (M5S): «Con agrinido attiviamo servizio innovativo»
«Dotiamo la Puglia di una norma innovativa che introduce il modello dell’educazione in natura nell’ambito dei servizi educativi per l’infanzia, attraverso lo sviluppo dei servizi di agrinido e agriasilo. Questo modello favorisce lo sviluppo delle capacità emotive, sociali, corporee e cognitive dei bambini e delle bambine in un contesto naturale, ricorrendo a processi educativi e di apprendimento all’aperto». Così il vicepresidente del Consiglio regionale pugliese, Cristian Casili, commenta l’approvazione della legge che istituisce l’agrinido e l’agriasilo. «In questo modo - prosegue - i bambini potranno acquisire una maggiore consapevolezza naturalistica e porre attenzione alle tematiche della sostenibilità ambientale, sviluppando comportamenti e conoscenze che potranno trasferire nell’esperienza quotidiana e, in futuro, alla vita adulta. Ringrazio l’assessora Barone per aver ispirato e condiviso insieme a me il testo, l’intero Consiglio regionale per aver votato il provvedimento e i tavoli di partecipazione che si sono tenuti presso l’Università del Salento».