L’influenza dilaga sempre di più e supera il 14 per mille di incidenza. Il dato è quello di ieri sera, elaborato dal dottor Antonio De Maria, referente per la Asl di Lecce dei medici di medicina generale e della segreteria provinciale della Fimmg, il quale è anche medico-sentinella per il monitoraggio della diffusione dell’influenza stagionale. Due settimane addietro, l’incidenza era stata del 12 per mille.
Il contagio aumenta, dunque, e di conseguenza aumentano anche i ricoveri, anche se il direttore generale della Asl Stefano Rossi rassicura che «nei reparti la situazione è sotto controllo». Più forte la pressione sui Pronto soccorso, soprattutto durante i giorni di festa e nei fine settimana.
Secondo il dottor Alberto Fedele, direttore del Dipartimento di prevenzione della Asl di Lecce, è stato raggiunto il picco. Una condizione che, evidentemente, dà conseguenze anche sugli ospedali, con un sovraccarico di ricoveri che, si diceva, fortunatamente non è a livelli di allarme. Qualche criticità si registra nel reparto di Pediatria del «Vito Fazzi», come denunciano gli infermieri e gli operatori sanitari, in particolare quelli aderenti a Fsi-Usae, i quali segnalano le difficoltà a causa della carenza di personale.
«Credo di poter dire che siamo al picco, anche se non so dire per quanto tempo ci rimarremo - dice il dottore Fedele - In linea di massima credo che quest’anno l’epidemia stagionale durerà anche più a lungo. Ovviamente ciò si ripercuote sull’aumento di infezioni che complicano le forme influenzali, soprattutto negli anziani, quali ad esempio le polmoniti da pneumococco, che vede ancora basse coperture vaccinali. Inevitabilmente rilevante è la pressione sugli ospedali e in particolare sui Pronto soccorso - rimarca - i cui posti letto di osservazione sono occupati impropriamente da questi casi». Quanto alla profilassi, «molti cittadini chiedono ancora adesso il vaccino antinfluenzale che continuiamo ad offrire anche se siamo un po’ in ritardo».
In ogni caso, a dare il buon esempio ci ha pensato la Befana, la quale, ieri sera, dopo aver consegnato i doni ai piccoli ricoverati nell’ospedale di Galatina - nell’ambito dell’iniziativa del Moto Club Salento 12000 giri - si è sottoposta alla vaccinazione antinfluenzale. Si è trattato, ovviamente, di una motociclista. Alla manifestazione hanno partecipato il direttore generale Rossi, il dottor De Maria e il dottor Lorenzo De Giovanni (in rappresentanza dei pediatri di libera scelta della Asl di Lecce).
«Diciamo che possiamo parlare di “ultima chiamata” per la vaccinazione - interviene il dottore De Maria - considerando che sono necessari una decina di giorni per sviluppare gli anticorpi. C’è stata una buona percentuale di somministrazioni, ma, in questi giorni, l’influenza è in crescendo. D’altra parte, c’era da aspettarselo, dopo che ci siamo tolti le mascherine e siamo tornati alle abitudini ante Covid».
Sicuramente, però, al momento la sintomatologia influenzale, oltre alla diffusione, è più pericolosa rispetto a quella del Covid. «Dà problemi importanti - conferma De Maria - L’allarme riguarda i pazienti fragili, gli anziani, anche se la percentuale maggiore di incidenza è tra i bambini. Il problema non è tanto il virus in sè quanto le complicanze, soprattutto per chi si trova in situazioni di immunodepressione».
Ma, ricorda il dottore De Maria, «è inutile chiedere antibiotici, se non in casi particolari che saranno valutati dal proprio medico. La terapia resta quella sintomatica, dagli antipiretici agli antinfiammatori, rimanere a riposo, bere molto, mangiare frutta e verdura, e lasciare che la malattia faccia il suo decorso».
Per tutti, il consiglio è quello di evitare, se possibile, luoghi chiusi e affollati, e continuare ad usare la mascherina se si frequentano questi ambienti.