«Io giovane sottocapo radarista ho sentito la voce del Signore»
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AERONAUTICA MILITARE
redazione online
06 Febbraio 2020
L'Università dell'aria di gelatina piace anche agli inglesi della Raf. Infatti una delegazione della Royal air force, ha visitato il 61° Stormo, la scuola internazionale di volo con sede sull'aeroporto militare di Galatina. L'attività è stata finalizzata a valutare e conoscere le potenzialità addestrative sviluppate dall'Aeronautica Militare con particolare riferimento al sistema di addestramento integrato propedeutico all'impiego dei piloti su velivoli di 5a generazione. Gli ospiti sono stati accolti dal colonnello Alberto Surace, comandante del 61° Stormo, che ha presentato, nel corso di un briefing, la mission e la vision del Reparto, le fasi attraverso cui si sviluppa l'addestramento al volo e l'offerta formativa della scuola, soffermandosi sul phase-in del nuovo velivolo addestratore, il T345 – High Efficiency Trainer, che andrà gradualmente a sostituire l'MB339 nelle fasi 2 e 3 della formazione al volo. In rappresentanza del comando Scuole dell'Aeronautica militare di Bari, da cui lo Stormo dipende, il generale Luigi Casali, ha quindi illustrato l'International flight training school, frutto di un accordo siglato tra Aeronautica militare e Leonardo Company per il potenziamento dell'offerta formativa italiana, un progetto nato dalla volontà di mettere a sistema due eccellenze nazionali per creare sinergia a beneficio dell'intero sistema-Paese: l'expertise dell'Arma azzurra nelle capacità di addestramento e le risorse della principale realtà industriale italiana del settore della sicurezza e della difesa. Quello utilizzato dall'Aeronautica militare per l'addestramento avanzato al volo è un sistema all'avanguardia, peraltro completamente made in Italy, che presenta requisiti tecnologici unici nel panorama internazionale.
A seguire la delegazione ha visitato le strutture dedicate all'ultima fase dell'addestramento dei piloti destinati alle "linee caccia", quella che si svolge sul velivolo T-346A. All'interno del "Ground based training system" , la palazzina che ospita il comparto ground del sistema, hanno destato particolare attenzione i simulatori adoperati per formare i futuri piloti "fighters", le cui capacità Live, virtual and constructive , non sono solo in grado di poter generare virtualmente ambienti operativi estremamente complessi, ma consentono la connessione al network dei velivoli reali effettuando missioni congiunte. Queste capacità sono state testate nel corso della visita al simulatore più avanzato, il Full mission simulator, nel cui cockpit gli ospiti hanno avuto la possibilità di osservare un velivolo in volo reale, pilotato da un istruttore del 61° Stormo, con a bordo uno degli stessi ufficiali britannici. L'esperienza ha anche dato modo di poter far testare agli ospiti le sorprendenti performance del trainer di fase IV.
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