I seggi della Calabria si chiudono oggi alle 15 per la scelta del nuovo presidente della Regione. L’affluenza domenicale ieri alle 19 era del 23,20% contro il 22,81% del 2021. Qui sono in campo l’azzurro Roberto Occhiuto che corre per il bis con l’appoggio di tutto il centrodestra e l’europarlamentare M5s Pasquale Tridico per il campo largo, con l’outsider Francesco Toscano.
Subito dopo il responso delle urne inizierà una settimana politica rovente: c’è lo sprint della campagna elettorale in Toscana, con il duello tra il dem Eugenio Giani e il meloniano Alessandro Tomasi. Matteo Salvini sarà domani a infiammare la sfida a Massa Carrara e a Livorno, mentre i due leader di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, hanno una fitta agenda di impegni che li porterà ad attraversare tutta la regione.
Nelle prossime ore il centrodestra dovrà anche sciogliere i nodi delle indicazioni dei candidati governatori per le ultime tre Regioni che andranno al voto il 23 e 24 novembre, ovvero Veneto, Campania e Puglia. Il tempo stringe, mancano solo 20 giorni alla chiusura delle liste e i rivali Giovanni Manildo, Roberto Fico e Antonio Decaro sono da più di un mese in campo. Per la Puglia c’è una intesa sulla scelta dell’imprenditore Luigi Lobuono, molto gradito a Fi e Fdi, mentre la Lega ha un approccio più freddo. Il Carroccio pugliese è però concentrato sulle liste: qui sta per stringere un’intesa con l’Udc, mentre nelle sue liste ci saranno anche parlamentari ed europarlamentari. Si punta sull’onda sovranista che potrebbe generare il nome di Roberto Vannacci, sempre più punto di riferimento dell’area identitaria dei Patrioti.
In Campania, intanto, Antonio Tajani sogna un risultato «a due cifre» per gli azzurri, intervenendo a sorpresa durante l’assemblea degli iscritti del partito a Castelvolturno. Edmondo Cirielli di FdI, viceministro degli Esteri, è il candidato che ha più chance di essere il prescelto contro Roberto Fico, anche se gli azzurri Maurizio Gasparri e Fulvio Martusciello gli chiedono di annunciare di lasciare il parlamento per rimanere in Consiglio regionale. Si discute ancora anche per il Veneto: la Lega chiede spazio per Alberto Stefani, deputato di 32 anni, vicesegretario del partito, mentre il Doge Luca Zaia chiede ai leader nazionali di non perdere altro tempo. I meloniani, però, costretti a rinunciare alla candidatura di un presidente in una regione nella quale hanno raccolto alle ultime europee il 38%, chiedono in cambio un impegno netto per avere l’anno prossimo la Lombardia (magari per l’eurodeputato Carlo Fidanza), ma Salvini ha difficoltà a prendere impegni, anche per non far esplodere il dissenso a Milano e dintorni.
I contatti soprattutto negli ultimi giorni fra Giorgia Meloni, Salvini e Tajani si sono intensificati: non è escluso che a stretto giro, magari già oggi, i tre si vedano per un vertice risolutivo, che dia appunto il via libera ai nomi da schierare nella sfida all’ex sindaco di Treviso Giovanni Manildo in Veneto, a Roberto Fico, ex presidente della Camera, in Campania e in Puglia ad Antonio Decaro, europarlamentare del Partito democratico ed ex sindaco di Bari. E non tarda ad arrivare la punzecchiatura della leader dem, Elly Schlein: «Abbiamo fatto con le altre forze di opposizioni la nostra proposta sul salario minimo, sull’industria, sull’automotive. La destra non sa ancora quali saranno i suoi candidati in Puglia, Toscana e Campania. Sono loro a essere divisi».