Aumentano, a causa di alcuni imprevisti avvenuti in corso d’opera, i costi per la riqualificazione della cosiddetta scarpata del Lungomare. Il tutto, per un importo di quasi 350mila euro, che verranno coperti da un mutuo già acceso in passato dal Municipio.
In particolare, nei giorni scorsi, la giunta comunale guidata dal sindaco Bitetti ha approvato quella che, in burocratese, viene definita perizia tecnica di variante. La decisione dell’esecutivo, in effetti, è stata adottata in seguito ad alcuni imprevisti emersi durante la fase esecutiva del progetto. Per queste ragioni, l’assessora comunale all’Ambiente, Fulvia Gravame, intervenendo nella riunione della stessa giunta, ha evidenziato la necessità di modificare il quadro d’intervento iniziale, così come del resto indicato dagli uffici del suo assessorato.
Per la cronaca, il progetto originario, approvato nel 2021, mirava a garantire adeguate caratteristiche di stabilità del fronte del Lungomare e a contenere i fenomeni di smottamento del terreno sottostante. L’esecuzione dei lavori era stata aggiudicata all’impresa Ste.Pa. srl di Napoli ed avviata il 19 novembre 2024, ma la necessità del Comune di Taranto di modificare l’opera era emersa, con chiarezza, già all’inizio del 2025.
In particolare, in un verbale dello scorso 7 febbraio, firmato dal responsabile unico del procedimento e dal direttore dei lavori era stato evidenziato che, dopo la pulizia delle aree, la scarpata presentava una nuova pendenza causata dalle piogge e da alcuni smottamenti, oltre alla presenza di numerose radici e a una conformazione superficiale dell’area differente rispetto a quello che era stato previsto.
Queste circostanze, ritenute dai tecnici impreviste e imprevedibili, hanno imposto una rivisitazione delle forme dei terrazzamenti indicati dal progetto originario, anche per ridurre così le curvature che, a loro volta, avrebbero causato un importante salto di quota. La direzione lavori ha, quindi, richiesto e ottenuto dal Comune l’autorizzazione a redigere una variante, visto che la situazione rientrava nei casi previsti dal Codice degli appalti.
E così, le variazioni progettuali, trasmesse ufficialmente dalla Direzione lavori lo scorso 29 agosto, hanno poi determinato una significativa maggiorazione del 32,90 per cento rispetto all’importo originario del contratto. Più nel dettaglio, l’importo complessivo dei lavori al netto del ribasso proposto dall’impresa vincitrice del bando è passato così da 582mila 610 euro a 774mila 261 euro, mentre le somme che per legge devono essere tenute a disposizione dell’Amministrazione comunale hanno subito un forte incremento, passando da quasi 208mila euro a quasi 369mila euro. Le nuove voci includono anche oneri professionali per la redazione della perizia di variante, la direzione lavori e il coordinamento della sicurezza, oltre a una consistente voce per «imprevisti di variante» pari a 138mila 669 euro.
Infine, la copertura finanziaria per le somme in aumento sarà garantita da devoluzioni di mutui esistenti, che saranno poi certificate da una variazione di bilancio. Ma cosa si intende con quest’espressione? La devoluzione di mutui esistenti da parte di un Comune significa reindirizzare i fondi di un mutuo già contratto, solitamente per realizzare un’opera, verso un nuovo progetto di investimento purché questo sia di natura differente, ma rientri tra le spese consentite (investimenti). Si ha così una sorta di “ripianificazione” della spesa, dove i residui attivi del mutuo originale (ovvero il denaro ancora non speso) vengono utilizzati per finanziare un nuovo progetto, senza necessariamente chiudere il mutuo, ma modificandone la destinazione d’uso.
In questo modo, ovvero con queste modifiche al progetto, nei prossimi mesi, gli interventi di riqualificazione della scarpata del Lungomare potranno concludersi.