Lunedì 06 Ottobre 2025 | 06:16

È emergenza rapine nel Barese: tre al giorno nei supermercati

 
Luca Natile

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Luca Natile

È emergenza rapine nel Barese: tre al giorno nei supermercati

Arrestato a Putignano 23enne rapinatore seriale: aveva già compiuto quattro colpi. Le rapine a Sannicandro Bitetto, Mola e Turi, hanno fruttato un bottino di 4mila euro

Lunedì 06 Ottobre 2025, 04:00

BARI - Era diventato l’incubo dei supermercati della provincia. Di professione rapinatore, 23 anni, di Bari, pluripregiudicato, inafferrabile, era riuscito a svuotare i registratori di cassa di almeno quattro supermarket (ma potrebbero essere di più) nei comuni di Sannicandro, Bitetto, Mola e Turi, mettendo insieme un bottino di quattromila euro, fino a quando non è arrivato a Putignano. Nella città del Carnevale la sua reputazione di primula rossa, ricercato dalle forze dell’ordine di mezza provincia, di rapinatore seriale dotato di una grande abilità nel fuggire, facendo perdere le proprie tracce, si è infranta contro l’abilità investigativa dei carabinieri della stazione cittadina al comando del luogotenente Rocco Cicalese.

beccato Dopo aver tentato, fallendo, di mettere a segno la sua personale cinquina sulla tombola delle rapine a mano armata in provincia ed essersi dato alla fuga, un attimo prima del sopraggiungere dei carabinieri, ha pensato che, come le volte precedenti, nessuno sarebbe riuscito a identificarlo. Invece i militari della stazione putignanese sono riusciti a mettere insieme un complesso di informazioni che hanno finito per incastrare il giovane. L’analisi delle registrazioni delle telecamere di sicurezza del supermercato, la deposizione di una serie di testimonianze e altri delicati elementi hanno consentito a Cicalese e alla sua squadra di risalire all’identità del presunto rapinatore collocandolo, nell’informativa consegnata al sostituto procuratore che ha coordinato le indagini, sulla scena del crimine in cinque differenti occasioni, le quattro razzie consumate a Sannicandro, Bitetto, Mola e Turi appunto, e quella mancata a Putignano.

La Procura ha chiesto e ottenuto dal giudice delle indagini preliminari, un ordine di custodia cautelare che i carabinieri di Putignano hanno eseguito confinando il 23enne agli arresti domiciliari.

il fenomeno È solo l’ultimo caso in ordine di tempo. Negozi, centri commerciali e botteghe sono costretti a fare i conti con un serio problema di sicurezza. Ogni giorno a Bari e provincia più di tre attività commerciali (statisticamente 3,0383) vengono svaligiate con un furto o con una rapina.

L’ultima misurazione dell'indice che indica il livello di sicurezza nelle 106 province italiane, considerando le denunce presentate nell'arco di 12 mesi per 18 tipologie di reato (dati estratti dal database interforze del dipartimento di Pubblica Sicurezza del ministero dell’Interno) ha fatto registrare (per fortuna) una flessione per quello che riguarda una parte dei reati predatori.

il capoluogo Bari con le sue 3.376,4 denunce ogni 100mila abitanti (41.416 totali) è nella top 43 delle province con il tasso di criminalità più alto.

Al reato «furti in esercizi commerciali» nell’ultimo bilancio annuale, sotto la voce «totale denunce» è associato il numero 910 (74,5 ogni 100mila abitanti) che è valso il 64° posto in classifica.

Più cruento il fenomeno delle rapine a mano armata (pistola o coltello) che ha fatto registrare per fortuna una decrescita. Gli esercizi commerciali colpiti a Bari e provincia nell’ultimo anno contabilizzato sono stati 45 (3,7 ogni 100mila abitanti), che valgono il 58° posto. Non è possibile fare entrare in questo conteggio i piccoli colpi non denunciati.

Furti, rapine, contraffazione, abusivismo, pirateria, estorsioni, usura, infiltrazioni della criminalità organizzata, taccheggio, corruzione, sono fenomeni di criminalità diffusa che impattano pesantemente sul sistema economico delle imprese in termini di mancate vendite, riduzione del fatturato, perdita di immagine e di credibilità, abbassamento degli standard qualitativi.

Confcommercio L’ultima indagine di Confcommercio in ordine di tempo condotta su tutto il territorio nazionale a partire da Bari ha stabilito che il 32,3% degli imprenditori teme il rischio di esposizione a fenomeni criminali quali furti, rapine, atti vandalici, aggressioni, etc. Il dato è inferiore a quello nazionale pari al 33,9%. I furti sono il crimine che preoccupa maggiormente sul piano della sicurezza della propria impresa/della propria persona/dei collaboratori (25,7%). Il dato è inferiore al valore Italia pari a 30,4%.

Da uno studio di due economisti pubblicato dalla Banca d’Italia che esamina gli effetti nei primi anni della crisi sul territorio nazionale, risulta come una riduzione del 10% delle attività economica a livello locale produca un aumento del 6% dei furti e del 10% per le estorsioni. Meno rilevante l’aumento di reati più organizzati come le rapine.

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