«Oggi ci lasciamo con un impegno, quello di continuare questo dialogo. Ma non ogni 5 anni, lo continueremo ogni giorno perché la politica senza ascolto smette di essere politica. Noi la Puglia non la promettiamo, la costruiremo tutti insieme. Cominciamo questo viaggio che ci porterà, ne sono convinto, a guidare questa regione per i prossimi 5, forse 10 anni». Con queste parole il candidato presidente del centrosinistra alla Regione Puglia, Antonio Decaro, ha chiuso la giornata di lavoro dedicata alla scrittura del programma che attorno a 20 tavoli tematici ha riunito alla Fiera del Levante di Bari centinaia di persone (circa 2500 gli scritti) che si sono confrontate su idee e proposte.
«Non concludiamo un evento - ha detto ancoro - oggi iniziamo un viaggio che toccherà tutte le province e i comuni della regione». Decaro ha brevemente riassunto alcuni degli argomenti affrontati nei venti tavoli, uno per ciascuno dei temi attorno ai quali si articolerà il programma di governo. Il più affollato, quello sulla Sanità. «Ho voluto aprirlo io - ha detto - perché non voglio sottrarmi al tema. Dobbiamo fare di più. Dobbiamo avere il coraggio di cambiare le cose che non funzionano». Sul tema delle liste di attesa, Decaro ha parlato della necessità di un Centro unico di prenotazione e della possibilità di «usare l’intelligenza artificiale per valutare l'appropriatezza delle prescrizioni».
Partecipato anche il tavolo della Cultura, che era partito nel corridoio «perché doveva contaminarci tutti» e che, ha raccontato Decaro, ha invaso le sale adiacenti per la grande affluenza. Dal tavolo sui Rifiuti è emersa la necessità di cambiare il numero degli Aro, oggi 38.
«Mi sono vergognato - ha detto sorridendo - perché quando ero consigliere regionale ero tra i firmatari della legge che li ha istituiti». «Non sarò un presidente con la bacchetta magica - ha detto infine - sarò il presidente di tutti, ma non sarò il presidente che accontenta tutti, perchè dovremo prendere delle decisioni che saranno scomode, ma metterò sempre la Puglia davanti al consenso personale».