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Lecce, Sandro Frisullo torna sulla scena politica al fianco di Salvemini

Lecce, Sandro Frisullo torna sulla scena politica al fianco di Salvemini

 
Marco Seclì

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Marco Seclì

Lecce, Sandro Frisullo torna sulla scena politica al fianco di Salvemini

Presidente di Sinistra italiana nel capoluogo salentino: «Presto una lista con Socialisti, Verdi e movimenti»

Sabato 24 Febbraio 2024, 13:13

LECCE - L’ex «ragazzo rosso» torna in prima linea. Non c’è da stupirsene quando si parla di uno vissuto a pane e politica fin da quando ragazzino attaccava manifesti del Pci nella Grecìa Salentina. Sandro Frisullo, figura di rilievo nell'evoluzione del Pci-Pds-Ds pugliese, già dalemiano di ferro, assessore e vicepresidente della Regione nella giunta Vendola, superate le vicende giudiziarie, da qualche anno ha trovato «casa» e voglia di rimettersi in gioco con Sinistra italiana. Da mercoledì sera è presidente provinciale dell'assemblea del partito guidato a Lecce dal segretario Danilo Scorrano. Un po’ padre nobile, un po’ punto di riferimento per la crescita delle giovani leve, ora anche pronto all’impegno diretto in campagna elettorale.

«Siamo una piccola comunità, ma vivace, piena di entusiasmo, che alle primarie a Lecce ha svolto un importante ruolo di ricomposizione del centrosinistra e che merita di essere sostenuta», sottolinea. Le Frattocchie sono lontane anni luce ma l’eco di quella scuola risuona ancora nelle parole e nei ragionamenti di Frisullo. Nessuna nostalgia, però. Le elezioni comunali si avvicinano e lui è già al lavoro per allestire una lista a sostegno di Carlo Salvemini. Oltre a Sinistra italiana, Verdi, Socialisti e movimenti, a partire dall’associazione Civitas. Ed è in corso un dialogo anche col Centro democratico di Bruno Tabacci, «perché allargare la coalizione è un bene». La sintesi dell’alleanza, spiega, sta nello slogan «Lecce Città Giusta».

Presidente, sarà capolista?

«Quel ruolo spetta al nostro consigliere comunale Pierpaolo Patti, candidato alle primarie con un risultato lusinghiero, ora impegnato a fare vincere il centrosinistra. Il mio compito è di dare una mano per preparare al meglio la lista e promuovere una nuova classe politica di giovani, offrendo un contributo di idee».

Sulla base di quale programma vi muovete?

«Lecce Città Giusta significa aspirare a una città aperta, pronta a offrire tutti i servizi urbani ma anche a dedicarsi alla cura delle persone, perché anche a Lecce le fragilità si moltiplicano. Gli anziani, le fasce più deboli hanno sempre più bisogno di cura e protezione, c’è solitudine, sofferenza. Bisogna irrobustire la rete dei servizi alle persone, senza delegare il compito alla sola Asl. Pensiamo a sportelli di prossimità nei quartieri, capaci di intercettare il disagio e intervenire. Temi che ho sempre sentito come prioritari per una sinistra che sia al servizio dei più deboli, degli esclusi, dei giovani e non solo a difesa del lavoro tradizionale».

I 5 Stelle non hanno ancora sciolto le riserve sul sostegno a Salvemini.

«Ma noi abbiamo spinto molto perché siano parte integrante della coalizione anche invitandoli a partecipare alle primarie, strumento che però non considerano adatto. Rinnoviamo l’invito a essere parte integrante, con le loro proposte, dello schieramento democratico-progressista. Le divisioni favorirebbero il centrodestra».

Poli Bortone, Lisi, Pagliaro, quale avversario preferirebbe?

«Non giudico il valore delle persone, mi colpisce che in questi anni non siano stati in grado di promuovere una nuova classe dirigente, segno della persistente crisi del centrodestra pugliese, che si manifesta nella grande difficoltà a trovare leadership e candidature condivisa».

Un consiglio al «vostro» Carlo Salvemini?

«Gli ho detto esplicitamente che l’enorme lavoro svolto in questi anni non deve impedire di recuperare il rapporto con un pezzo di città che ha espresso critiche verso l’amministrazione. Sono convinto che anche nelle aree di dissenso si possa e si debba esercitare una funzione di chiarimento e recupero, con spirito di apertura e umiltà, per dare risposte laddove si colgono punti di sofferenza».

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