POTENZA - Il progetto di potenziamento del reparto di Senologia dell’ospedale San Carlo di Potenza «deve andare avanti», così come quello della «Breast unit, che in questo momento è in forte ritardo», poiché è necessario «tutelare le pazienti lucane ed evitare la migrazione sanitaria»: sono alcuni dei punti affrontati dalla presidente dell’associazione «Vivere donna», Carmen Paradiso, nel corso di una conferenza stampa che si è svolta stamani nella struttura sanitaria.
L’associazione «Vivere Donna» - che ha donato al reparto di Senologia cinque televisori satellitari, cinque sedie sdraio e dieci borse di drenaggio - ha chiesto prima di tutto di non "fermare i progetti collegati al reparto e alla 'Breast unit'», partendo dalle dimissioni del primario di Senologia, Enrico Mazzeo Cicchetti: «Abbiamo avuto rassicurazioni in proposito - ha aggiunto Paradiso - ma in questa vicenda non ci sono vincitori e sconfitti, perché ha perso solo la buona sanità». L'associazione ha inoltre evidenziato che i ritardi sull'attivazione della «Breast unit» sono «comuni anche ad altre regioni, ma non capiamo perché in Basilicata non si vada avanti: il progetto è ministeriale e il San Carlo deve essere il centro dell’iniziativa, perché il Crob di Rionero nasce come istituto di ricerca, e anche i numeri sugli interventi chirurgici al seno sono diversi,con circa 285 operazioni nel San Carlo e 130 a Rionero nel 2016».
Paradiso ha infine fatto riferimento al Registro Tumori, «che per ora è generico e affidato a una sola persona, rispetto a una mole immensa di dati ma senza alcun riferimento territoriale: sarebbe opportuno conoscere - ha concluso - la localizzazione di alcune patologie in aree specifiche, come la Val d’Agri». Il direttore generale del San Carlo Rocco Maglietta, ha assicurato che «il reparto di Senologia continuerà a essere centrale, ed è già previsto un bando per il nuovo primario e un avviso di mobilità per due medici». Sulla «Breast unit», poi, Maglietta ha precisato che «un ambito del progetto sarà sicuramente centrato sull'ospedale, che è parte del percorso, a cui si aggiungerà poi un ambito regionale», e in riferimento alle dimissioni di Cicchetti, il dg dell’azienda ospedaliera ha spiegato che «le dimissioni sono volontarie, e come amministrazione non abbiamo potuto far altro che prenderne atto».