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L’Acta Potenza sommersa dai debiti: il sindaco Telesca cerca una soluzione

 
Antonella Inciso

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Antonella Inciso

L’Acta Potenza sommersa dai debiti: il sindaco Telesca cerca una soluzione

La partecipata che si occupa della raccolta rifiuti e dei parcheggi a pagamento

Mercoledì 26 Febbraio 2025, 11:00

POTENZA - Somme più che raddoppiate in cinque anni. È uno dei dati del caso Acta - la municipalizzata del comune di Potenza che gestisce il servizio rifiuti ed i parcheggi a pagamento - finita al centro dell’attenzione dopo le dimissioni inattese dell’amministratore unico della società. Maurizio Napolitano. Una scelta piovuta come un fulmine a ciel sereno sul Comune, che si somma ad una situazione economica decisamente complicata considerato che i debiti dell’azienda negli ultimi anni sono cresciuti in maniera esponenziale passando dai 7 milioni del 2020 agli oltre 15 milioni di oggi.

“Nessun contrasto con l’amministrazione” conferma il sindaco del capoluogo, Vincenzo Telesca, riferendosi alle dimissioni di Napolitano. La scelta, però, ha messo in luce il complicato momento economico che l’azienda vive ormai da alcuni anni, ed in particolare dal 2020 quando a causa del covid venne sospeso il pagamento dalla tassa comunale. Già perché – come sottolinea lo stesso primo cittadino – è da allora che il mancato pagamento delle bollette è cresciuto “in maniera esponenziale”.

“Abbiamo una situazione di debiti per milioni di euro e crediti per lo stesso importo. La difficoltà è il recupero – commenta il sindaco Telesca – e dal 2020 i debiti sono cresciti in maniera esponenziale. E questo perché non solo con il covid venne sospeso il pagamento del tributo ma dopo non si è proceduto al recupero dei crediti a partire da settembre 2023”. Insomma, tassa prima sospesa e poi non recuperata. “Bisogna far comprendere ai cittadini che si tratta di un contributo totalmente spalmato su di noi. Se non si entra nell’ottica che è tutto in capo ai cittadini non si va da nessuna parte – aggiunge ancora il sindaco – L’Imu viene pagata, la Taric no. E’ necessario che i potentini capiscano che devono pagare”.

Il pagamento è, però, solo un aspetto della questione. Pur restando ancora in carica Napolitano, che sarebbe naturalmente scaduto a giugno 2026, l’amministrazione dovrà trovare una soluzione per il futuro della municipalizzata.

“Si tratta di una situazione non facile ma che era già nota” conferma Telesca che spiega che non essendoci un termine di scadenza avrà il tempo di capire la strada da seguire. “Sono aperte le porte ad interlocuzioni interistituzionali con Regione, Provincia ed altri comuni” per trovare soluzioni conclude il primo cittadino. Nel frattempo, però, la vicenda Acta continua ad infiammare il dibattito. Se la Cisl chiede chiarimenti e sollecita il sindaco di Potenza a convocare “un incontro urgente per fare chiarezza sulla situazione finanziaria della municipalizzata” dove il timore è per la perdita dei posti di lavoro, a spingere per un Consiglio comunale straordinario sulla società comunale è il consigliere regionale e segretario cittadino di Fratelli d’Italia, Alessandro Galella, che parla di una questione “che più di tutte sta destando preoccupazioni nella città di Potenza”.

“L’Acta - precisa Galella - svolge un ruolo cruciale nell’equilibrio economico del Comune, garantendo servizi essenziali per il capoluogo di regione. Per questo motivo, riteniamo sia opportuno convocare un Consiglio comunale straordinario dedicato esclusivamente alla situazione dell’Acta. Questo incontro sarebbe un’importante occasione per comprendere l’attuale stato della municipalizzata e per ascoltare le prospettive future che il sindaco intende perseguire”. Insomma, il caso Acta non sembra destinato a chiudersi in breve tempo.

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