POTENZA - In Basilicata esistono dialetti incredibili, tasselli di un mosaico unico e prezioso. Su 131 comuni ci sono almeno 140 lingue. Tra queste, il potentino è quella più a rischio: il capoluogo di regione, infatti, nel corso degli anni ha visto aumentare in modo esponenziale la sua popolazione con annesse provenienze. È per questo che il Centro Internazionale di Dialettologia (CID) presso l’Università degli Studi della Basilicata ha aperto le porte al primo corso di alfabetizzazione di Dialetto Potentino rivolto a chiunque: da settembre prossimo, ogni quindici giorni, sia più giovani che adulti potranno apprendere e analizzare tratti peculiari del dialetto locale (Putnzes), occasione per metterlo in pratica oltre che poterne consentire la conservazione e valorizzazione.
La presentazione è avvenuta presso il Polo del Francioso con Patrizia Del Puente, direttrice e coordinatrice del CID, e Potito Paccione, da 13 anni ricercatore del CID. Si tratta – è emerso - della ripartenza ufficiale della realtà, mediante un nuovo intervento della Regione Basilicata che per 18 mesi ha garantito il ripristino delle attività. Forte dell’esperienza del Progetto A.L.Ba. (Atlante Linguistico della Basilicata), dal 2007 unico del suo genere pubblicato in Italia con voci lessicali dei dialetti di tutti i comuni lucani e di tutte le varianti parlate nelle frazioni.
“Partiamo alla grande con il potentino – ha dichiarato Del Puente - e poi ci sarà il materano che si terrà nella Città dei Sassi, poiché siamo aperti come sempre a qualsiasi comunità che voglia capire di più riguardo al proprio dialetto e alla propria storia”. Lavoro portato avanti con sacrificio per il personale “più che dimezzato – ha evidenziato - perché siamo passati da sette a tre ricercatori, però chi è rimasto ci mette grande passione, forza e coraggi Cercheremo di lavorare per tre, rimettere in equilibrio le cose, e l’augurio è che finalmente venga accolta la richiesta di proposta di legge avanzata da 98 consigli comunali della Basilicata per istituzionalizzare con legge regionale il CID e farne quindi un istituto regionale al servizio della comunità lucana”. Manca consapevolezza sull’unicum regionale in campo linguistico? “Non riesco a rispondere con facilità – conclude - però credo che in mancanza di comunicazione, come avvenuto, ci siano state incomprensione. Spero e credo ormai superati, infatti ci aspettiamo a breve l’istituzionalizzazione anche ripagare il gap di interruzione subito”. “In questi anni – ha detto Paccione - oltre a lavorare dal punto di vista scientifico, lo abbiamo fatto anche sul territorio, con un’azione di divulgazione. La creazione dell’alfabeto dei dialetti lucani permette di poterli scrivere. Conferisce una forza infinitamente maggiore rispetto ad una lingua tramandata solamente per via orale. Già in molti vogliono seguire il corso di potentino. A disposizione anche testi autorevoli, tra fine 800’ e inizio 900’, scritti da Perretti, Materassini e D’Anzi. Nessun esame finale ma certificati per i docenti che ne hanno bisogno ai fini didattici”.