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Parte da Sasso di Castalda la protesta contro il dimensionamento scolastico

 
Mariapaola Vergallito

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Mariapaola Vergallito

Parte da Sasso di Castalda la protesta contro il dimensionamento scolastico

«Bimbi come numeri?» No, la scuola non si tocca

Mercoledì 01 Novembre 2023, 12:48

SASSO DI CASTALDA - Parte da Sasso di Castalda, che diede i natali alla madre di Mariele Ventre (educatrice e fondatrice del Piccolo Coro dell’Antoniano) una vera e propria battaglia per rivendicare una grande verità: le persone sono più importanti dei numeri. Tanto più quando si parla di istruzione. A Sasso, infatti, è nato un comitato cittadino composto dalle famiglie di bambini in età scolare ma che vuole allargarsi a tutta la comunità. Il comitato si sta facendo, a sua volta, promotore di azioni per sbloccare una proposta di legge ferma in Parlamento sull’abolizione del limite numerico di alunni per la formazione delle classi proposta da Alessandro Amorese di Fratelli d’Italia, componente della Camera dei Deputati.

«Attualmente gli iscritti al nostro plesso sono 58 - spiegano alcuni dei componenti il comitato - in particolare: 14 alla scuola dell’infanzia, 29 alla primaria e 15 alla secondaria di primo grado. Il trend delle nascite è purtroppo pari a 3 o 4 bambini l’anno e con questi numeri a rischiare di più è l’infanzia poiché se si scendesse sotto i 10 iscritti verrebbe garantito solo il servizio antimeridiano mentre sotto i 7 si rischierebbe addirittura la chiusura. Abbiamo fortemente richiesto l’attivazione di una sezione primavera pubblica con la speranza di dare nuova linfa alle iscrizioni oltre che a rinforzare il servizio di scuolabus».

I timori sono gli stessi che stanno attanagliando molte piccole comunità: tutelare il presidio scolastico per evitare una migrazione dei bambini già a partire dai 3 anni ma anche portare avanti una battaglia di difesa territoriale.

«Ci rendiamo però conto - sottolineano gli attivisti del comitato - che si tratterebbe di misure palliative, che non risolverebbero alla base il problema».

E allora? Una soluzione, per Sasso di Castalda e per altri comuni che vivono simili problematiche, sarebbe quella di andare oltre i numeri per garantire la sopravvivenza delle piccole scuole presenti su tutto il territorio italiano.

Il vice presidente del Consiglio regionale della Basilicata, Mario Polese, nei giorni scorsi ha presentato in aula una mozione (approvata) che parte proprio dal caso sollevato dal comitato di Sasso di Castalda.

«In Parlamento - ha spiegato più in dettaglio Polese - è presente la proposta di legge numero 678, primo firmatario il deputato Amorese, per l’abolizione del limite numerico minimo delle classi nelle scuole primarie e secondarie dei comuni montani, delle piccole isole e delle aree geografiche abitate da minoranze linguistiche. È urgente ora sollecitare l’attenzione e costruire tutte le interlocuzioni politico-istituzionali e sindacali per cercare di approvarla facendola divenire patrimonio di tutti i gruppi politici, come già è stato dimostrato in Consiglio regionale».

E a proposito di dimensionamento scolastico, proprio ieri il consigliere della Provincia di Potenza, Rocco Pappalardo, ha espresso soddisfazione per «l’accoglimento da parte del Tribunale amministrativo regionale (Tar) del ricorso della Regione Campania che sospende il decreto interministeriale sul dimensionamento scolastico e che lo rimette alla Corte Costituzionale per la questione di legittimità: è un’ottima notizia anche per la Basilicata». «Già il 3 marzo scorso, in occasione del Consiglio Provinciale di Potenza prevedemmo i danni che il comma 557 della Legge 197, e i successivi Decreti attuativi, avrebbero prodotti alla rete scolastica lucana. Preoccupazioni ribadite dal presidente della Provincia Giordano - spiega Pappalardo - Mi chiedo cosa abbia fatto e come intende rimediare la Regione Basilicata a difesa della scuola lucana».

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