Sabato 06 Settembre 2025 | 14:40

Da Roccanova a Milano le Trasparenze di Caputo

 
Giovanna Laguardia

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Giovanna Laguardia

Da Roccanova a Milano le Trasparenze di Caputo

Carmine Caputo con alcuni dei lavori in mostra

È in allestimento allo Spazio d’Arte Scoglio di Quarto la mostra «Trasparenze» dell’artista lucano Carmine Caputo di Roccanova.

Sabato 20 Maggio 2023, 16:41

POTENZA - Da Roccanova a Milano, per stupire ancora, con le sue «Trasparenze». È in allestimento allo Spazio d’Arte Scoglio di Quarto la mostra “Trasparenze” dell’artista lucano Carmine Caputo di Roccanova, che fino al 5 giugno presenta quattordici opere inedite tutte realizzate dal 2020 al 2023. Grande successo di pubblico dopo l’inaugurazione, avvenuta il 10 maggio scorso, per l’istrionico talento lucano che si divide tra il piccolo paese lucano e la grande metropoli lombarda. La sua poliedricità è già nella sua storia: dopo aver conseguito i diplomi di Accademia di Belle Arti a Milano, prima pittura e poi scultura , si laurea in architettura (1998) presso il Politecnico di Milano con una tesi su Luciano Baldessari (relatore Fulvio Irace). Per poi spaziare dalla cucina futurista al manierismo geometrico. Per la “sua” Basilicata ha fra l’altro realizzato un monumento per il quarto centenario della morte di Sant’Andrea Avellino a Castronuovo di Sant’Andrea. Dunque, pittore e scultore, performer e architetto, ma soprattutto sperimentatore di registri operativi differenti.

Il nuovo ciclo di opere si presenta come ulteriore sviluppo e ampiamento delle posizioni già espresse nel suo Manifesto sul “Manierismo geometrico” del 2005 dove l’evoluzione sintattico-geometrica della narrazione non si distoglie dalla convinzione che l’artista, per andare avanti senza cadere nell’errore di ripetere ciò che è già stato fatto e detto, debba dare maggiore dignità alla propria arte: «L’artista deve incominciare ad assumersi le proprie responsabilità e citare coloro ai quali si sono ispirati ponendo le note in calce alla propria arte, esattamente come accade in letteratura. Nessuno inventa nuove strade, però possiamo dare un nostro personale contributo. Ecco perché i miei quadri presentano sempre una foglia d’oro, segno di continuità con il passato e punto di vista privilegiato».

I nuovi lavori, tutti costruiti nella rigida dimensione del quadrato, sono stati definiti «puliti, razionali, con una forte componente architettonica che disciplina non solo la forma ma anche lo spazio. Il rigore cromatico e il linguaggio delle forme, poi, che si viene a creare in un continuo sovrapporsi di strutture geometriche che sembrano volersi incastrare l’una con le altre, si rapporta con il fondo che appare come elemento di dialogo costante in un affascinante effetto tridimensionale». In conclusione, la narrazione del ciclo delle “Trasparenze” si muove tutta su linee rette e figure geometriche triangolari nette e definite, che per l’artista e l’osservatore possono essere replicabili all’infinito, oltre la stessa superficie della tela.

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