POTENZA - Si chiama Mgh Bike (acronimo che sta per My Green Hearth Bike) ed è frutto dell’inventiva di Giuseppe Iuele. Ingegnere civile potentino con un eccellente curriculum, il dottor Iuele coniuga nel suo progetto il discorso di produzione energetica, di benessere psico-fisico, di nullo impatto ambientale e di stimolo etico tanto in una dimensione individuale quanto collettiva. Promette, qualora se ne diffondano produzione ed uso in larga scala, una rivoluzione copernicana del concetto di welfare, che trascende il mero concetto di benessere sociale garantito da servizi pubblici, per rideclinarsi in una logica multidimensionale d’impegno fisicomotorio, di produzione energetica e di salvaguardia ambientale demandati ad un senso etico e cognitivo nuovo.
Ispirato dall’idea del dottor Cantisani, promotore di sviluppo locale, il quale ha ipotizzato parchi con biciclette, che servano a stimolare ad uno stile di vita sportivo per mantenere l’integrità psico-fisica, l’ingegner Iuele ha creato il sistema Mgh Bike. Due supporti fissano le ruote di una bicicletta; il ciclista mentre pedala produce un flusso di energia cinetica, che grazie ad un alternatore (preferito ad una dinamo, perché più performativo e perché la dinamo necessitando di una batteria, per smaltire la quale ci sarebbe un impatto ecologico negativo, contraddirebbe uno dei capisaldi del progetto Mgh Bike) «opportunamente addomesticato» viene trasformato in energia elettrica. Durante lo sforzo della pedalata, tramite un braccialetto captante, vengono assimilate le informazioni riguardanti i parametri del sistema cardiocircolatorio, che sono poi passate ad un apposito archivio digitale, dando la possibilità di monitorare una prova da sforzo. Questa sintetica spiegazione del sistema progettato ed implementato dall’ ingegner Iuele, ne rivela il valore positivo offerto: per produrre energia elettrica, eventualmente oltre che da consumarsi, anche da fornire alla rete, ci s’impegna dal punto di vista motorio, con i benefici psico-fisici derivanti, consentendo al proprio organismo di essere monitorato e quindi di poter cogliere eventuali segnali anomali, in una logica di prevenzione sanitaria, con un impatto nocivo verso l’ambiente nullo. Un tale sistema se proiettato verso l’uso in grande scala, promette di riscrivere il paradigma welfaristico in un modo complessivo, che abbracci contemporaneamente e la dimensione individuale e quella collettiva, sviluppando un forte senso etico e forgiando nuove cognizioni di benessere. A testare il primo prototipo dell’Mgh Bike è stato il campione paralimpico pluripremiato, il colonnello Carlo Calcagni, che avendo un approccio alla vita in linea con la filosofia del benessere reggente il progetto dell’Mgh Bike, ha offerto le sue capacità atletiche a servizio dei collaudi e delle prove dell’ ingegner Iuele, arrivando ad esprimere una potenza di 1300 watt su 1400 possibili da raggiungere nello stress-test. Questo progetto, per raggiungere la complessità degli obiettivi che si propone ha bisogno però di due fattori fondamentali: la produzione in scala industriale ed una opportuna divulgazione che dia la giusta informazione per ispirare le persone e le comunità intere a sposare i valori alla base del progetto. In virtù di ciò, l’ idea del dottor Iuele è quella di porre una clausola, qualora si stipulino contratti con aziende che vogliano acquistare il diritto di produzione dell’Mgh Bike, che impegni queste ultime a garantire un determinato numero di unità prodotte da devolvere a titolo gratuito sia ad agenzie educative come la scuola, che a circuiti del mondo sportivo (come palestre, centri di preparazione ecc.), per realizzare un tour educativo in cui Iuele e Calcagni si renderebbero disponibili a divulgare e dimostrare quale sia il progetto in tutta la sua complessità valoriale, in modo da sensibilizzare le giovani generazioni (ma non soltanto) ad approcciarsi a tal nuovo paradigma di welfare. Insomma se la storia della tecnologia insegna le possibilità di rivoluzionare gli assetti morali e materiali della società, l’ingegner Giuseppe Iuele una penna pronta a scrivere la storia l’ha già messa a punto.