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Dop e Igp, l'olio lucano è la 22esima «stella»

 
Piero Miolla

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Piero Miolla

olio d'oliva

Con la mozzarella di Gioia del Colle Dop è la «new entry» di Puglia e Basilicata per il 2020 nel novero dei prodotti agroalimentari con marchio di qualità

Martedì 22 Dicembre 2020, 11:36

Sono la mozzarella di Gioia del Colle Dop e l’olio lucano Igp le «new entry» di Puglia e Basilicata per il 2020 nel novero dei prodotti agroalimentari con marchio di qualità. Il Rapporto Ismea-Qualivita 2020 sulle produzioni agroalimentari e vitivinicole italiane Dop, Igp e Stg traccia un’analisi delle performance economiche delle singole filiere a cui fanno capo i prodotti a Indicazione Geografica.

Un comparto che rivela la sua centralità economica e strategica in Italia, con un contributo del 19% al fatturato complessivo del settore agroalimentare, del 21% all’export nazionale e un trend di crescita in termini di valore, ricaduta sui territori e incremento di prodotti registrati: con quasi 17 miliardi di euro di valore alla produzione, l’impatto economico risulta in crescita in 17 regioni su 20. Il settore delle produzioni agroalimentari di qualità è particolarmente importante in Puglia, dove il paniere dei 63 prodotti a Indicazione geografica ha fatto registrare un valore alla produzione pari a 440 milioni di euro.

La Basilicata vanta invece 22 prodotti a marchio Dop, Igp o Stg, la cui produzione ha fruttato ben 14 milioni di euro. Per entrambe le regioni è il comparto del vino che funge da traino e che rappresenta la quota più alta del valore economico. In Puglia esso vale ben 407 milioni di euro: con quasi 1 milione e 700 mila ettolitri imbottigliati nel 2019 e una crescita del 13% rispetto all’anno precedente, la regione si colloca al nono posto in Italia.

Il vino Puglia Igp rientra tra i primi 15 in Italia per valore alla produzione, con 916mila ettolitri certificati che hanno reso 68 milioni di euro, con un incremento del 20% sull’anno precedente. Per intenderci, si tratta dello stesso valore alla produzione registrato dal Chianti classico Dop. Una grande soddisfazione, quindi per il vitivinicolo pugliese.

Sono stati 39mila gli ettolitri di vino imbottigliati nel 2019 in Basilicata nelle 6 Dop e Igp, per un valore di 12 milioni di euro. In crescita soprattutto le Igp, che hanno visto aumentare del 10% la propria resa economica. Ma la crescita maggiore, in questa regione, ha riguardato il comparto cibo, i cui prodotti con marchio di qualità hanno visto una crescita del 10,4%. I 16 prodotti si dividono tra 6 Dop, 7 Igp e 3 Stg, per un valore complessivo di 2 milioni di euro, ripartiti tra formaggi, olio e prodotti ortofrutticoli.

I soli formaggi a indicazione geografica hanno realizzato un valore economico di 1 milione di euro. La Puglia, invece, ha subito una lieve flessione del 6,4% nelle filiere del cibo, con un calo del valore della produzione da 35 a 32 milioni di euro nel 2019, scendendo, così al tredicesimo posto in Italia. A farla da padrone è l’olio d’oliva, prodotto che ha generato 20 milioni di euro e che pone la Puglia in seconda posizione dopo la Toscana. Nonostante la produzione in calo a causa della scarsa disponibilità del 2018, nelle due regioni, per la precisione, si concentra il 55% del valore totale nazionale. L’olio Terra di Bari Dop è nella top five delle produzioni olearie di qualità italiane, subito dopo il Toscana Igp.

Oltre all’olio, è rilevante anche la filiera dei formaggi pugliesi, con un valore di 9 milioni di euro, che, come detto, da quest’anno si è arricchito con un nuovo prodotto: la mozzarella di Gioia del Colle Dop, prodotta in un’area ricompresa tra Puglia e Basilicata. Naturalmente è impossibile competere con il Grana padano, il Parmigiano reggiano o la mozzarella di bufala campana, ma le prospettive del comparto regionale sembrano buone e il trend di crescita lo conferma.

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