Acerenza - «Tenetevi pronti a una notizia sensazionale: Omero cita la nostra Acerenza sia nell’Iliade sia nell’Odissea»: ha annunciato così Michele Di Pietro, nei giorni scorsi, con un post dal suo profilo Facebook (denominato Acerenza Acheronzia), la sua più recente scoperta o meglio, come lo chiama lui, «il colpo giornalistico» che aspettava da decenni: la conferma dell’eccezionale rilevanza di cui godeva la sua cittadina natale nel mondo antico nei poemi più importanti di tutti i tempi. «Sono 23 anni che cerco tracce del nome di Acerenza nei libri antichi. Fino a oggi ho trovato ben 163 toponimi tutti diversi. Uno di questi – spiega Michele Di Pietro - è “Acherondia” che testi greci mitologici fanno derivare dal fiume Acheronte, il primo nome del Bradano, e definiscono “Città situata in Puglia sotto la quale si apriva una caverna che dava all’Inferno. Eracle vi sarebbe entrato per catturare il mostruoso cane a tre teste, Cerbero».
Mi sono arrovellato il cervello, in tutti questi anni, alla ricerca di un possibile collegamento di Acerenza con l’Iliade e l’Odissea. Ma non riuscivo mai a trovare nulla. Ora ho capito perché: per il semplice motivo che a scuola tutti noi abbiamo sempre studiato questi poemi in Italiano, attraverso le traduzioni degli ottimi Ippolito Pindemonte e Vincenzo Monti. Ebbene – rivela - più che traduzioni si tratta di traduzioni/interpretazioni che “trascurano” in realtà il nome latino della nostra Acherontia. Pochi giorni fa infatti – spiega Michele Di Pietro - mi è venuto in mente di consultare questi due poemi in Latino e in Greco ed ecco il “miracolo”: nell’edizione latina dell’Odissea del 1581, nel libro VI, al verso 22 compare “Acherontia regna” come pure, stessa cosa, nell’edizione latina dell’Iliade del 1788, nel libro XV, al verso 175. Sinceramente non mi so spiegare come mai tale riferimento non compaia invece nelle traduzioni che successivamente sono state fatte in Italiano».
Una storia misteriosa e avvincente che si riannoda tra testi antichi e mitologici e non smette di stupire. Intanto, resta il suo rammarico: «Oggi Acerenza è conosciutissima e spesso arrivano sul posto anche varie televisioni da Rai a Mediaset per raccontarne ed evidenziarne la sua storia e la sua bellezza. Ma si sente parlare sempre delle stesse cose: Cattedrale, Normanni, Arnaldo. Oppure Arnaldo, Normanni, Cattedrale. Mai nessuno – sottolinea Di Pietro - che faccia cenno all’Acerenza mitologica. Poiché abito a Potenza non sono informato della presenza di queste troupe a cui volentieri parlerei delle mie ricerche documentate. Chissà – conclude l’Indiana Jones lucano - non ci riesca in futuro».