E alla fine al San Carlo è arrivata la Guardia di Finanza. Ieri mattina le fiamme gialle agli ordini del colonnello Luigi Mario Paone hanno effettuato un blitz negli uffici dell’azienda, notificato avvisi di garanzia ed effettuato perquisizioni. Tra gli indagati anche il Direttore generale dell’azienda, Massimo Barresi.
I militari stanno seguendo su mandato della Procura della Repubblica guidata da Francesco Curcio il caso dell’acquisto di maschere protettive anticovid con una lettera di richiesta denunciata come contraffatta hanno fatto visita all’ospedale potentino. Per questo si sono recati negli uffici della direzione generale dell'ospedale, in quelli dell’economato, in quelli della prevenzione e della sicurezza e, ovviamente, presso la Farmacia e hanno acquisito documentazione e copie informatiche dei Pc delle diverse persone coinvolte nel caso. Hanno anche chiesto notizie sui responsabili dei diversi settori e dei diversi passaggi e in particolare del processo di formazione dei provvedimenti e sulla pubblicazione della relativa documentazione sul sito internet.
I militari sono arrivati di prima mattina e il comandante è andato via poco dopo mezzogiorno lasciando i suoi uomini al lavoro. L’intenzione, è facile intuire è quella di fare chiarezza su quella delibera di acquisto e sulle altre cose segnalate dalla dirigente della farmacia Maria De Michele che, come anticipato dalla Gazzetta lo scorso primo luglio, sarebbe già stata sentita dai finanzieri e sarebbe anche ritornata negli uffici di Corso Garibaldi portando documentazione a sostegno delle cose segnalate e raccontando nuovi particolari in particolare relativi a colloqui avuti dopo la prima deposizione in veste di persona informata sui fatti.
Ieri, però, le Fiamme Gialle sono andate ad acquisire tutto direttamente, certo per verificare la genesi del provvedimento, i colloqui che erano intercorsi prima a mezzo mail tra amministrazione e fornitore, i diversi passaggi tra i vari uffici, ma anche per riscontrare gli altri racconti fatti dalla dirigente oggi alle soglie della pensione e che ha raccontato di aver scoperto che una sua generica richiesta di acquisto di maschere era stata modificata indicando modelli, accessori, quantitativi e addirittura il fornitore da cui effettuare l’acquisto. Una segnalazione fatta prima alla direzione aziendale (l’acquisto è del 23 marzo, la “denuncia interna” del falso è del 15 aprile), poi, a fine giugno, dopo essersi vista anche sottoposta a procedimento disciplinare, con una lettera inviata all’assessore regionale Rocco Leone e il direttore generale del Dipartimento, Ernesto Esposito, in cui raccontava di essere stata oggetto di ritorsioni e tentativi di moral suasion perché riconoscesse come sua la firma sul secondo provvedimento e segnalava anche altri elementi, come una anomala distribuzione delle maschere acquistate e il fatto che per il successivo acquisto di altri dispositivi di protezione individuale la Farmacia Ospedaliera da lei diretta fosse stata estromessa e la fornitura fosse finita allo stesso fornitore delle maschere.
Un racconto poi ripetuto, con altri particolari, alla Finanza e ora al centro del blitz fatto ieri dalle Fiamme Gialle. In attesa di un nuovo capitolo.