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Torna da Milano a Castelsaraceno, ma da ben 7 giorni aspetta il tampone

 
Mariapaola Vergallito

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Mariapaola Vergallito

Torna da Milano a Castelksaraceno, da ben 7 giorni aspetta il tampone

«Nessuno si è preoccupato di un eventuale contagio»

Giovedì 14 Maggio 2020, 11:23

CASTELSARACENO - Giuseppe, appena ventenne, è un ragazzo originario di Castelsaraceno ed è tornato in Basilicata da Milano la notte tra il 5 e il 6 maggio scorsi e si è subito messo in isolamento. Ancor prima di partire ha avvisato, come previsto, del suo arrivo il medico curante e ha dato il suo consenso per effettuare il tampone. Da quando ha fatto ritorno, però, è stato messo in attesa o, almeno, lui così si sente.

Ma andiamo con ordine. Giuseppe è un barman, non lavora dallo scorso mese di marzo. E visto che è ancora in attesa di ottenere i soldi della cassa integrazione non è riuscito a restare a Milano. «Per questo- racconta- dopo due mesi sono stato costretto a tornare in Basilicata da Milano. Ho viaggiato in treno e, una volta arrivato a Sapri, ho preso la mia macchina parcheggiata alla stazione e da solo sono tornato a casa, al mio paese, dove dal 6 maggio vivo in isolamento in un appartamento diverso da quello della mia famiglia». Il viaggio di Giuseppe, nonostante sia stato lungo, non è stato caratterizzato da molti controlli, anzi.

«A Milano mi hanno chiesto solo l’autocertificazione, che è stata poi ricontrollata alla stazione di Sapri al mio arrivo. Mentre la temperatura mi era stata controllata unicamente a Napoli, ovvero alla quinta stazione di percorrenza. Io sto bene e, per fortuna, nessuno di quelli che lavoravano con me è stato contagiato. Ma il problema è che nessuno si sia ancora preoccupato di verificare se io sia, o meno, stato contagiato. Ho avvertito immediatamente il mio medico curante che sarei arrivato in Basilicata, e ho dato il mio consenso per fare il tampone con una richiesta che porta la data del 5 maggio. L’Ufficiale Sanitario ha anche verificato sulla piattaforma che la richiesta, nonostante fosse stata inoltrata subito, è rimasta inevasa. E nella mia stessa situazione so per certo che si trovano anche altre persone» .

«Mi sono rivolto a tutte le autorità competenti. Ho chiamato anche il numero verde dedicato al Covid, ma senza risolvere. Secondo le comunicazioni regionali avrei dovuto fare il tampone entro 48 ore, invece ancora nulla».

«Ieri mattina- conclude Giuseppe- dopo varie sollecitazioni ho ricevuto una mail dall’Asp che mi invita a concordare il giorno in cui dovrò recarmi a Potenza, da solo e con la mia auto, per fare il tampone. Io sono disponibile a mettermi in macchina ed andare, ma non credo che altri lo saranno».

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