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Stati Uniti, a Denver c'è un parco dedicato a Potenza: rinvigorito il gemellaggio

 
Lorenza Colicigno

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Lorenza Colicigno

Stati Uniti, a Denver c'è un parco dedicato a Potenza: rinvigorito il gemellaggio

L'ex sindaco Fierro ispirò il legame: nella metropoli c'è una nutrita comunità di potentini

Giovedì 12 Dicembre 2019, 14:32

Fu l’ex sindaco Gaetano Fierro a ideare, 35 anni fa, il progetto Denver. Un gemellaggio tra Potenza e la città del Colorado in cui molti potentini si trasferirono a partire dagli ultimi anni dell’800, creando una comunità numerosa e legata alle proprie radici. Di questo «patto d’amicizia» tra le due città si propone una riedizione che verrà presentata domani, alle 18, nella Sala dell'Arco di Palazzo di Città a Potenza su iniziativa dell’associazione «We love Potenza».

Fierro, come nacque l’idea del progetto?
«Da un mio sogno da ragazzo, poiché alcuni miei parenti hanno lavorato a Denver per la costruzione davvero epica della ferrovia Atlantico–Pacifico, mi è sembrato giusto farne un’occasione di riconoscimento del contributo che i lucani, i potentini in particolare, hanno dato allo sviluppo della civiltà americana, ma che portò anche risorse in Basilicata, visto che, come era tradizione, parte dei guadagni americani si trasferivano sui libretti di risparmio lucani. Il progetto, che portò a Potenza l’allora console americano John Volpe, prevedeva che, per 5 anni, andassero a Denver 15 ragazze e 15 ragazzi per fare esperienza presso famiglie lucane. A Denver c’è una grande comunità di Potentini, la «Potenza Lodge»: Societa Nativi di Potenza Basilicata Charter & Mission Statement (Founded in Denver Colorado - October 1, 1899). Il sindaco di Denver, Federico Peña, donò allora alla città un parco di 10 ettari, il City Potenza Park, che è molto frequentato per la quiete, il buon clima e soprattutto per il gioco delle bocce».

Che senso dà lei oggi alla riedizione del progetto?
«Ritengo importante riproporre momenti della storia dell’emigrazione, in un periodo, come si è detto, in cui l’emigrazione continua o torna ad essere una condizione quanto mai attuale in Basilicata. Ritengo che sia importante capire cosa è stato di quella consistente colonia di potentini a Denver, capire cosa è seguito a quell’incontro e rinnovare il legame culturale tra le due comunità che può favorire partnership in ambito culturale, turistico e commerciale».

Fierro ha alle spalle una lunga carriera politica iniziata nel 1975, sindaco di Potenza dal 1980-1990 e dal 1999 al 2004, è stato consigliere regionale. Anche nelle pause del suo percorso politico attivo, ha posto Potenza e la Basilicata al centro della sua riflessione con i progetti «La Grande Lucania» e «Magna Grecia». In «Immagini e realtà del Mezzogiorno d'Italia» (EditricErmes, 2018), con introduzione di Adriano Giannola, presidente Svimez.

Dall’emigrazione che portarono molti potentini a Denver allo spopolamento di oggi. Secondo lei il destino della Basilicata oggi è segnato da una ripresa dell’emigrazione?
«Temo molto per la Basilicata in base agli ultimi dati del Censis. Se non di fa qualcosa, ad oggi è l’emigrazione rimarrà ancora purtroppo la soluzione preferita dai lucani».

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