San Severino, pescatore precipita in Bosco Magnano: soccorso dai pompieri
NEWS DALLA SEZIONE
i più visti della sezione
NEWS DALLE PROVINCE
i più letti
Regione
Antonella Inciso
12 Agosto 2019
POTENZA - Vincenzo Acito, consigliere regionale azzurro, ripete numeri e leggi con la minuziosità di chi la materia l’ha studiata a fondo. Così è con la forza della matematica che respinge l’idea che l’autonomia differenziata possa essere per la Basilicata un vantaggio e poco importa che lui sia un rappresentante di quel Centrodestra che della battaglia sul federalismo fiscale ha fatto un vessillo. «Dobbiamo riflettere nell’interesse di questa regione su come affrontare il federalismo fiscale. Prima di essere esponenti di partito siamo rappresentanti di un territorio che ci ha dato fiducia» spiega, chiarendo subito l’impostazione culturale sulla materia che ha avuto in Consiglio quando si è astenuto rispetto ai colleghi del Centrodestra dal bocciare la mozione sull’autonomia differenziata presentata della minoranza (con cui si chiedeva il dibattito in aula) e che continuerà ad avere. Perché a conti fatti alla Basilicata il federalismo regionale non proprio conviene, neanche se la Basilicata usufruisce delle royalty del greggio.
Come confermano i numeri e le norme che Acito snocciola. «Il decreto legislativo 625 del 1999 stabilisce che il titolare della concessione sia tenuto a corrispondere allo Stato il 7 per cento delle royalty poi diventate il 10 per cento con la legge 99 del 2009 - sottolinea Acito - di questi fondi, in termini percentuali, il 55 per cento finisce alla Regione, il 15 per cento ai comuni Da uno studio del Sole 24 ore emerge che nel 2017 la Regione ha avuto 41, 8 milioni di euro di royalty. Undici milioni li hanno avuti i comuni e 22, 8 milioni lo Stato. Nel 2018, 68 milioni sono andati alla Regione, 18 milioni ai comuni e 37 milioni allo Stato - aggiunge ancora il consigliere regionale - Occorre, quindi, capire se i 37 milioni di trasferimenti del petrolio incassati dallo Stato e riversati, in caso di federalismo fiscale, alla Basilicata compenserebbero i minori trasferimenti statali. Dal bilancio di previsione 2018 - 2020 della Regione Basilicata emerge che, nel 2018, per lavoro, sanità istruzione, agricoltura, sociale, e finanziamenti nazionali e comunitari sono stati trasferiti dallo Stato alla Regione 196 milioni di euro.
Quindi il confronto da fare è 37 milioni di euro versati allo Stato come royalty che, modificando la legge, potrebbero essere riversati alla Regione rispetto ai 196 milioni di euro di trasferimenti statali 2018. Volendo essere ancor più precisi ed estrapolando dai dati la sanità, i trasporti e l’istruzione i trasferimenti statali corrisponderebbero a 150 milioni». Quindi 150 milioni di trasferimenti statali che oggi incassiamo che verrebbero ridotti a 37 milioni. Con una differenza in meno di 113 milioni di euro l’anno. «Per la Regione Basilicata il federalismo fiscale non è una grande convenienza, perché quello che recuperiamo dal petrolio lo perdiamo 4 volte rispetto ai trasferimenti già consolidati» evidenzia ancora il consigliere regionale che non nasconde anche i possibili contraccolpi derivati proprio dalla presenza del petrolio perché «con una regione che non riesce ad erogare competenze e risorse saremmo costretti ad incrementare l’estrazione del petrolio per poter pagare quei servizi di cui non abbiamo disponibilità finanziaria»
LE RUBRICHE
Lascia il tuo commento
Condividi le tue opinioni su