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Emilio Salierno
04 Febbraio 2019
L’astronomo Francesco Vespe è il candidato della Lega Sud Ausonia alla presidenza della Regione Basilicata alle prossime elezioni. Dal grande gioco degli scacchi, di cui vespe è maestro, a quello della politica, anche se per Vespe non è la prima volta impegnarsi in vicende partitiche.
«E certo - risponde - anche se la politica è una pratica più “raffinata” ed allo stesso tempo sleale».
Lega Sud Ausonia nasce alla fine degli anni Novanta come reazione alle politiche contro il Mezzogiorno. In questo solco sta Vespe, già da qualche anno, che del territorio e delle sue rivendicazioni fa la sua bandiera.
Astronomia (Vespe ha partecipato a quasi tutte le attività sviluppate nel Centro di geodesia spaziale di Matera), è stato campione regionale di scacchi ed ha bazzicato la politica attraverso gruppi civici (si parlò di una sua possibile vicinanza ai 5 Stelle). «Stavamo, da tempo, a rimuginare per dare vita ad un fronte di opposizione a chi ha governato sinora questa regione - dice - e a chi si presenta come alternativa a loro. Poi abbiamo rotto gli indugi e quindi la decisione di scendere in campo, grazie all’incoraggiamento della Lega Sud».
Ma avete dei riferimenti politici, degli alleati? «Siamo del tutto autonomi, corriamo da soli, aperti ad accogliere chiunque condivida i nostri obiettivi, senza preclusioni, ma rifuggiamo dai soliti giochi di palazzo». Quali sono questi obiettivi?
«Il programma è consistente, ma il denominatore comune è migliorare la vita di questa regione. Bisogna rendere affascinante la nostra terra, con la Zona economica speciale, con le reti del sapere, favorendo investimenti interni ed esterni. Tutto questo salvaguardando l’autonomia della Basilicata». Ma l’autonomia rispetto a che cosa? «Dai condizionamenti governativi, vogliamo essere padroni delle nostre risorse, basta con i predoni che prendono dai settori energetici, dall’agricoltura, dalle nostre acque e scappano via». Quindi basta con le estrazioni petrolifere? «È una stagione che va chiusa, nel senso che quanto è stato già fatto resta, anche perché non possiamo opporci, ma non più autorizzazioni a trivellare». E che pensate di Matera 2019?
«Per ora godiamoci questo evento, naturalmente con tutto quello che gira male di questa storia, ma non diventi solo una mirabile parentesi. Deve essere il pretesto per innescare frutti continui, stabili. In quest’ottica - sottolinea Vespe - non si deve rinunciare all’infrastrutturazione, la ferrovia nazionale, in tal senso, è indispensabile». Nella vostra lista chi ci sarà? «Il mondo agricolo, i precari, in genere lo spaccato della società reale».
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