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Lavoro in Basilicata
Antonella Inciso
17 Maggio 2018
POTENZA - È un vero e proprio Piano Marshall. Per andare incontro alle esigenze dei Comuni, per favorire l’inserimento dei giovani, per rafforzare uffici e dipartimenti. I soldi del greggio, questa volta, verranno usati per creare occupazione. Anzi nel dettaglio per assumere circa 300 persone che dovranno essere impiegati negli uffici del Comuni lucani. Il progetto si chiama Ripam e da tempo ora era all’attenzione del governo regionale che ha deciso di concretizzarlo ora che nelle casse regionali sono entrati ben 39 milioni di euro di royalty aggiuntive (frutto di un accordo a cui l’Eni doveva dar corso da anni). Proprio con quei fondi, circa 3 milioni di euro, e con l’integrazione di altre risorse rivenienti dai fondi europei infatti, la Regione valuta di favorire le assunzioni nei Comuni e nelle due Province. Ben trecento assunzioni secondo una stima indicativa. Trecento posti (che potrebbero diventare di più o di meno in base alle stime che dovranno fare gli amministratori) nella Pubblica Amministrazione destinati a professionisti e tecnici di cui gli enti locali hanno bisogno. Trecento assunti che - nelle indicazioni del governo regionale - saranno pagati per un anno dalla Regione proprio con parte di quelle royalty in più che sono finite nelle casse regionali.
Il progetto si chiama Ripam e si avvarrà del Formez a cui è demandato il corso - concorso per la selezione, la formazione e l’assunzione del personale. Già perché il progetto - secondo quanto emerge - si svolgerà in due momenti: il primo prevede la selezione, tra tutte le domande pervenute, di personale che dovrà partecipare ad un corso di formazione. Poi, al termine del corso ci sarà il concorso per la selezione definitiva del personale. Addetti che finiranno dritti dritti negli uffici dei 131 comuni lucani che ne avranno fatto richiesta.
Insomma, un progetto di rafforzamento organizzativo degli Enti locali e della Pubblica amministrazione che viene considerato ambizioso ed importante. Non solo perché consentirà di sopperire alla cronica mancanza di personale da parte di moltissimi uffici, ma anche perché per un anno a pagarli non saranno le amministrazioni locali ma la Regione. Naturalmente, se da un lato si registra il plauso di molti sindaci (a cui l’iniziativa è stata illustrata nel corso di un incontro tenuto nei giorni scorsi) dall’altro non sono mancate le polemiche. Come quelle che solleva chi ritiene che anche quei 3 milioni di euro dei 39 milioni di euro delle royalty dovessero finire nel Fondo per il programma operativo Val d’Agri. Fondo che la stessa Corte dei Conti anche nelle ultime osservazioni sul bilancio regionale ha chiesto di ripianare.
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