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«Non si costruisca più»

 
Rita Schena

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Rita Schena

Lunedì 03 Ottobre 2016, 13:26

BARLETTA - Non si edificherà più nell’area di via Roma a Barletta in cui il crollo di una palazzina causò, il 3 ottobre 2011, cinque vittime. E’ quanto emerso dalle volontà del sindaco di Barletta, Pasquale Cascella, e poi anche dei famigliari delle vittime, a latere della cerimonia di commemorazione stamani in città.
«La ferita che si è aperta cinque anni fa non si rimargina, mia sorella ci manca tantissimo e quel giorno abbiamo perso tutto, è crollato tutto e solo perché lei stava lavorando, per la sua famiglia. Antonella ci manca tanto!» ha dichiarato oggi Nunzia Zaza, sorella di una delle cinque donne rimaste uccise sotto le macerie della palazzina.

Antonella Zaza era una delle quattro operaie, insieme a Tina Ceci, Giovanna Sardaro e Matilde Doronzo, che stavano lavorando nel laboratorio tessile al piano terra dell’edificio. Con loro c'era anche la 13enne Maria Cinquepalmi, figlia del proprietario del maglificio.
Alla domanda sulla destinazione del luogo della tragedia, la sorella di Antonella Zaza aveva espresso il desiderio che sia realizzata qualcosa per i bambini. Contestualmente il sindaco della città, Pasquale Cascella, che con il prefetto, Clara Minerva, ha deposto dei fiori davanti al luogo del crollo, ha annunciato che «in quel luogo non si tornerà a costruire». Grande è stata l’emozione della congiunta di Antonella la quale, emozionata, ha commentato: «Sono contenta».

Cascella ha fatto riferimento alle motivazioni della sentenza giudiziaria di primo grado sulle responsabilità per il crollo, motivazioni che parlano di «modalità scellerate» e di «mala edilizia», e di una demolizione che non tenne conto del fatto che si andava a lavorare su una cortina unica di fabbricati e non su un singolo corpo di fabbrica.

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