BARI - La Bari degli Sciuscià, dei Ladri di biciclette, degli Umberto D, giusto per citare tre capolavori del neorealismo che raccontano la povertà più nera spesso vissuta con grande dignità e l’impotenza di coloro che sono rimati indietro e ora sono costretti a rubare pane e salame dagli scaffali dei supermercati.
È la Bari dei nuovi poveri, degli indigenti, di chi cerca di sopravvivere con un salario talmente ridotto da non riuscire ad arrivare alla fine del mese. Ma è anche la città delle signore con gli occhiali Gucci, il cappotto monopetto in cashgora finto Prada che fanno scorta di alimenti da top menù gourmet (aceto balsamico, salmone selvatico, parmigiano reggiano, prosciutto crudo, alici di acetara, formaggi francesi ) nascondendoli, dopo aver strappato l’etichetta anti taccheggio, in insospettabili borse Louis Vuitton. econdo le statistiche, i furti nei supermercati sono aumentati del 20% rispetto all’anno precedente, con un picco di incidenti registrati nelle ore di punta, quando i negozi sono più affollati.
La conta dei furti per fame si perde nei mattinali di polizia e nelle cronache minori dei quartieri. Non fa notizia di un anziano, ultra settantenne «intercettato» dai responsabili del servizio di sicurezza dell’ipecoop di viale Pasteur fermato una confezione salame, un pezzo di formaggio, due confezioni da 500 grammi di spaghetti al quale nulla è stato contestato, dopo che rosso per la vergogna, davanti ad una pattuglia delle forze dell’ordine, ha restituito il maltolto. Storie di ordinaria indigenza di chi vive con una pensione sociale che non ti permette neppure di pagare la pigione di un sottano a Bari Vecchia.
Analogo l’episodio che si è verificato in supermercato in via della Resistenza dove una donna molto anziana e claudicante è stata bloccata dai commessi del market, sotto gli occhi degli altri clienti, con una busta di salmone e una tavoletta di burro chiarificato infilate nella borsetta. Lei ha borbottato, imprecando in dialetto, ma quando ha capito che i responsabili del supermercato stavano informando la Questura ha restituito il maltolto ed ha spiegato «Io il salmone non me lo posso permettere». Un clienti ha pagato per lei il conto (7,90 euro il salmone, 2,50 il burro) ed è stata lasciata andare. Cresce la povertà alimentare.
A spingere i furti nei supermercati è il caro prezzi con l’inflazione che colpisce il carrello della spesa e mette a rischio alimentare di migliaia di baresi che si trovano in una condizione di povertà assoluta, con una spesa mensile pari o inferiore a una soglia minima corrispondente all’acquisto di un paniere di beni e servizi considerato essenziale per uno standard di vita minimamente accettabile. La Puglia risulta tra le regioni più colpite dal fenomeno dopo Lombardia, Lazio, Piemonte e Campania. Le regioni dove le differenze inventariali (discrepanze tra le merci che entrano e quelle che risultano effettivamente vendute) sono Campania (1,4%), Puglia (1,4%) ed Emilia Romagna (1,3%). È possibile individuare anche alcune arre sensibili, tra queste ci sono le province di Bari e di Brindisi.
Il fenomeno dei furti nei supermercati è in crescita costante. Tra le merci rubate ci sono anche prodotti di target medio alto (champagne, vini di pregio, filetti di tonno di Favignana, superalcolici) che vengono rivenduti finendo sul mercato nero.