«Il Partito democratico in Puglia regge e riesce a esprimere ancora sindaci in molte comunità: anche quelli che non hanno la coccarda del Pd sono sindaci eletti molto vicini al centrosinistra e allo stesso Pd, magari fuoriusciti per discussioni o beghe locali che nulla hanno a che vedere con la progettualità politica e soprattutto l’interesse dei cittadini». Lo ha detto il segretario del Pd, Marco Lacarra, incontrando i giornalisti per fare il punto sui ballottaggi.
«Nelle prossime settimane - ha aggiunto - ricompatteremo questi gruppi che a volte si guardano male tra loro, perché ci sono i signorotti che pensano di poter governare le realtà locali a loro piacimento». «Il centrosinistra - ha sottolineato - amministrava dieci grandi Comuni prima della tornata elettorale e altrettanti ne amministra ora, con coalizioni che rispecchiano lo schema regionale. Mentre, per quanto riguarda i piccoli Comuni, il saldo è comunque positivo: ne governavamo 16, ora sono 20».
Quanto al caso Brindisi (al voto dopo le dimissioni del sindaco eletto col Pd, Mimmo Consales, arrestato e poi scarcerato) Lacarra ha commentato la sconfitta del candidato del centrosinistra: «Abbiamo fatto una scelta precisa, di chiara discontinuità rispetto al recente passato, ed è chiaro che non paghi da subito. Siamo contenti da un lato per il risultato ottenuto» perché «siamo a poche centinaia di voti dall’elezione, e dispiaciuti per Marino che è stato un candidato competente, che ha messo la faccia in un momento difficile. Ma non finisce qui. Faremo una opposizione costruttiva nell’ interesse dei cittadini e di Brindisi».
Per Lacarra «é fuori dalla realtà" chi dice che «il Movimento Cinquestelle abbia preso piede in Puglia: sono riusciti a vincere due ballottaggi su 258 Comuni. Siamo molto al di sotto del trend nazionale che ipotizzata il M5S intorno al 26-27%. Riescono a prevalere quando propongono un candidato spendibile, che ha una bella immagine e si pone bene».
Quanto all’astensionismo, Lacarra ritiene in Puglia ci sia "una percentuale del 50%». E sulle alleanze, evidenzia che con Sinistra italiana «vogliamo continuare a dialogare: la sinistra non può che essere nel nostro progetto, un progetto che però non può essere schiacciato a sinistra. Ma certamente non possiamo più di tanto allargarci a destra, perché ormai siamo arrivati al confine oltre il quale è complicato pensare di andare».
«Con l’Udc - ha concluso - abbiamo un’ottima alleanza in Consiglio regionale e su questo schema si può andare avanti. Ma le dinamiche sono anche collegate alla legge elettorale nazionale. Se non aggreghiamo rischiamo di consegnare il Paese all’anti-politica: non possiamo stare contro tutti, altrimenti perdiamo».