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Bimba picchiata rimase esanime sul pavimento

 
Rita Schena

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Rita Schena

Giovedì 12 Maggio 2016, 15:06

15:24

BARI - Una delle due maestre arrestate per maltrattamento di suoi alunni a Bari ha spinto «così forte una bimba da farla sbattere di peso contro un banchetto, per poi rimbalzare all’indietro, perdere l’equilibrio e cadere in avanti, a pancia in giù, finendo rovinosamente con tutto il corpo e la faccia sul pavimento, rimanendo esanime per alcuni minuti, senza emettere gemiti o suoni di alcun tipo». E’ uno degli episodi contestati ad una maestra nel provvedimento cautelare emesso dal gip di Bari.

La piccola - secondo l’accusa - rimase esanime per alcuni minuti sul pavimento mentre «la maestra continuava a girare per l’aula proseguendo nelle sue attività, ignorando le condizioni della piccola e facendola ignorare anche agli altri bambini». L’episodio risale alle ore 13:03 del 22 aprile scorso. Poco più tardi, alle ore 13:15 dello stesso giorno la maestra strattonò la stessa bambina mettendola «in punizione, tenendola bloccata, con forza, su una sedia con una gamba, per circa quindici minuti, mentre la piccola cercava invano di divincolarsi, sempre in presenza di tutti i bambini».

I reati contestati alle due arrestate risultano aggravati dall’avere commesso il fatto sia con violazione dei doveri inerenti all’esercizio di una funzione pubblica, quale quella educativa, all’interno di un istituto pubblico di formazione, sia dall’avere approfittato di circostanze di tempo, di luogo e di persona, anche in riferimento alla tenera età dei bambini, tali da ostacolare la pubblica e privata difesa, avendo le due maestre perpetrato le condotte in un’aula dotata di porta metallica, priva di vetri, così da non consentire a terzi di scorgere quanto accadesse al suo interno.
«Le indagini - secondo la procura - consentivano di accertare il carattere abituale del ricorso alla violenza, sia psicologica sia fisica, da parte delle due arrestate in danno dei piccoli allievi loro affidati, assunto quale usuale metodo educativo. Le indagini sono tuttora in corso al fine di accertare eventuali responsabilità di ulteriori soggetti».

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